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Roma, assemblea capitolina approva bilancio consolidato 2018

19 dicembre 2019 | 20.51
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L'assessore Lemmetti: "Fatta chiarezza su debiti e crediti fra Campidoglio e le sue società". Pd: "Maggioranza divisa"

(Fotogramma)
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L'Assemblea Capitolina ha approvato il Bilancio consolidato 2018 di Roma Capitale. "Il documento integra i consuntivi economico-finanziari e patrimoniali del 2018 di Roma Capitale, Gruppo Acea e delle altre società partecipate (Agenzia per il Controllo e la Qualità dei Servizi Pubblici Locali, Aequa Roma, Associazione Teatro di Roma, Azienda speciale Palaexpò, Fondazione Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Fondazione Musica per Roma, Fondazione Roma Solidale Onlus, Fondazione Teatro dell’Opera, Risorse per Roma e Zètema), oltre ai pre-consuntivi di Ama, Farmacap, Roma Metropolitane e Roma Servizi per la Mobilità. Atac rimane esclusa dal perimetro di consolidamento, come prevede la legge in caso di azienda sottoposta a procedura di concordato preventivo", riferisce una nota del Campidoglio.

"Lo stato patrimoniale consolidato registra un patrimonio netto di circa 10,2 miliardi di euro (+1,2 miliardi rispetto al 2017). Il conto economico si chiude con un risultato di esercizio di circa -42 milioni, su cui incidono le rettifiche da consolidamento dovute alla riconciliazione delle partite debitorie e creditorie reciproche tra Campidoglio e partecipate".

Per l'assessore capitolino al bilancio Gianni Lemmetti, "con il Bilancio consolidato 2018, confermiamo l’impegno a fare chiarezza sui debiti e crediti reciproci tra il Campidoglio e le sue società. Il cambio della ‘governance’ di alcune aziende ha consentito di estendere il numero delle partecipate incluse nel perimetro di consolidamento, al fine di restituire un’immagine ancora più fedele dello stato complessivo del gruppo Roma Capitale: il suo patrimonio si conferma pienamente in grado di sostenerne le esigenze economico-finanziarie".

IL MAXIEMENDAMENTO - "Rilanciare i servizi pubblici sul territorio mediante lo sviluppo delle società partecipate": è questo l’obiettivo dichiarato del fondo da 100 milioni di euro previsto nel maxiemendamento al Bilancio di previsione 2020-2022, approvato dalla giunta Raggi e che ora verrà sottoposto alla discussione dell’Assemblea Capitolina.

L’accantonamento è destinato a "finanziare i piani industriali delle aziende del gruppo Roma Capitale". Quanto al capitolo investimenti, "per l’annualità 2020 vengono assicurati ai Municipi circa 170 milioni di euro, quasi il doppio rispetto al previsionale 2019. Tali somme vanno a finanziare gli interventi che per legge possono essere inseriti nel piano delle opere pubbliche, ovvero quelli che hanno un livello di progettazione adeguato a essere messe rapidamente in cantiere. Le altre opere proposte dai Municipi sono comunque recepite nel Dup (Documento unico di programmazione) e potranno essere finanziate nel corso dell’anno al raggiungimento del livello di progettazione minimo".

Il cofinanziamento del Ponte dei Congressi a carico di Roma Capitale per circa 28 milioni di euro (la restante parte è invece a carico dello Stato) resta "disponibile nell’ambito degli spazi di indebitamento ancora utilizzabili". I relativi fondi verranno quindi "attivati nel momento in cui si renderà necessario il loro impegno per la realizzazione dell’opera".

PD: "MAGGIORANZA DIVISA" - "La discussione in aula del Bilancio di previsione 2020 ha fatto emergere nelle fila della maggioranza molti distinguo e pesanti divisioni all'interno della maggioranza". E' quanto sottolinea una nota del gruppo Pd in Campidoglio, osservando che "emblematiche sono le dimissioni del consigliere Angelucci in aperta contestazione con il fallimentare documento di bilancio presentato dalla giunta Raggi".

Per il Pd capitolino, "le denunce del gruppo del Partito democratico, dei sindacati e delle realtà che operano nel sociale hanno evidenziato i tagli dei fondi apportati nei servizi alla persona, soprattutto relativi alla disabilità e alle fragilità presenti nei territori. Questo bilancio senza obiettivi e senza futuro ha fatto emergere le spaccature già evidenti all'interno della maggioranza M5S".

Sottolineano i Dem in Campidoglio: "Le forti resistenze di parte della compagine grillina a votare un documento finanziario del tutto inadeguato mettono a serio rischio il prosieguo della consiliatura. La sindaca farebbe bene a cogliere quest'occasione per staccare la spina e liberare Roma dalla palude in cui è stata condotta".

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