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Ruanda, vent'anni fa il genocidio Belgio alla commemorazione, Francia no

06 aprile 2014 | 16.39
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Ruanda, vent'anni fa il genocidio Belgio alla commemorazione, Francia no

Bruxelles, 6 apr. (Adnkronos/Dpa/Ign) - Si svolgerà lunedì a Kigali la commemorazione per il 20esimo anniversario del genocidio in Ruanda. Alla presenza di leader internazionali, tra i quali il segretario generale dell'Onu Ban Ki moon, si ricorderanno gli eventi che portarono all'uccisione di 800mila ruandesi in una campagna di tre mesi condotta dal governo guidato dagli hutu contro i tutsi. La violenza fu innescata dall'incidente aereo, avvenuto il 6 aprile del 1994, in cui rimase ucciso il presidente Juvenal Habyarimana, di etnia hutu.

Il Belgio ha confermato che parteciperà alla commemorazione nonostante l'attacco arrivato dal presidente Paul Kagame. In un'intervista Kagame ha denunciato quello che lui ha definito "un ruolo diretto di Belgio e Francia nella preparazione del genocidio". Parole che sabato invece hanno spinto il governo francese ad annullare la partecipazione alle cerimonie. Secondo quanto reso noto dal ministero degli Esteri francese, il ministro della Giustizia, Christiane Taubira, lunedì non sarà a Kigali.

Il portavoce del ministero degli Esteri francese ha detto che le parole di Kagame sono "in contraddizione con il processo di dialogo e riconciliazione avviato da diversi anni". Il ministro degli Esteri belga, Didier Reynders, ha affermato di comprendere le reazioni della Francia, ma ha sottolineato che per il Belgio, di cui il Ruanda è stato una colonia fino al 1962, la situazione è differente.

"Non si tratta di onorare un presidente o il suo governo, ma le vittime del genocidio", ha detto Reynders che guiderà la delegazione belga a Kigali. Anche il premier belga, Elio Di Rupo, ha sottolineato la necessità di "riconoscere gli errori del passato e trarne insegnamento. Vent'anni dopo i responsabili e gli attori del genocidio in Ruanda sono ancora sotto processo, devono essere considerati responsabili di quello che hanno fatto", ha detto ancora Di Rupo.

PAPA FRANCESCO - Al termine dell'Angelus, Papa Francesco ha espresso la sua "paterna vicinanza al popolo ruandese", incoraggiandolo "a continuare, con determinazione e speranza, il processo di riconciliazione che ha già manifestato i suoi frutti, e l'impegno di ricostruzione umana e spirituale del Paese".

"A tutti dico: non abbiate paura! Sulla roccia del Vangelo costruite la vostra società, nell'amore e nella concordia, perché solo così si genera una pace duratura! Invoco su tutta la cara Nazione ruandese la materna protezione di Nostra Signora di Kibeho", ha concluso il Papa.

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