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Fitness, studio boccia braccialetti conta-calorie

31 marzo 2016 | 12.39
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I braccialetti che promettono di contare le calorie bruciate facendo sport rischiano di ingannare chi li utilizza, portandolo a illudersi di averne consumate troppe rispetto alla realtà, o all'opposto a sottostimare la quantità di energia spesa. Con un 'gap' non da poco: la differenza tra il dato mostrato sul display e la verità può arrivare a sfiorare le 600 Kcal. La bocciatura arriva da uno studio condotto dal National Institute of Health and Nutrition di Tokyo, pubblicato su 'Jama Internal Medicine', ripreso e commentato su 'Humanitas Salute'.

Questo genere di dispositivi, avverte Daniela Lucini, responsabile della Sezione di Medicina dell'esercizio fisico dell'Irccs Humanitas di Rozzano (Milano), possono essere utili per esempio come conta-passi, ma solo se usati sotto la guida di uno specialista. Nella ricerca 12 braccialetti fitness, di cui 8 fra i più venduti in Giappone, sono stati messi a confronto con 2 metodi scientifici per valutare il dispendio di energia: la camera metabolica e la somministrazione di acqua doppiamente marcata per effettuare il test delle urine. L'indagine ha coinvolto un campione piuttosto ristretto, composto da 19 adulti in salute, 9 uomini e 10 donne dai 21 ai 50 anni, non obesi e in grado di svolgere regolare attività fisica. Elementi, questi ultimi, che secondo gli stessi autori potrebbero rappresentare una limitazione dello studio.

Con la camera metabolica si è misurato il dispendio di energia nell'arco di 24 ore durante le quali i volontari hanno svolto attività regolari (3 pasti, relax davanti alla tv, esercizio fisico sul tapis roulant e sonno). Rispetto alle misurazioni effettuate in laboratorio, il dispendio energetico rilevato dai braccialetti fitness in alcuni casi era sottostimato fino a 278 calorie, mentre in altri sovrastimato fino a 204 calorie. Rispetto ai test delle urine, invece, la sottostima dei dispositivi indossati aveva un margine di differenza compreso tra le 69 e le 590 calorie in meno.

"Lo studio - afferma Lucini - prova che questi strumenti non sono accurati nel misurare le calorie consumate. Questo è un dato che può essere quantificato solo con metodi piuttosto complessi in laboratorio".

Più in generale, precisa l'esperta, "gli strumenti con cui contare i passi o gli accelerometri per quantificare l'attività fisica sono utili solo se impiegati in un contesto più ampio, con obiettivi clinici definiti e sotto la guida di uno specialista. I dispositivi in questo modo potranno tracciare i progressi, tener conto dell'attività fisica fatta quotidianamente per seguire un vero percorso di modifica di stili di vita. Se i braccialetti fitness vengono usati con improvvisazione - ammonisce Lucini - sarà anche difficile interpretare i dati che forniscono".

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