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Salute: cardiologo, 1% cuori giovani malato, istituzionalizzare visite scuola

12 dicembre 2014 | 16.28
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L'esperto: "Dopo la cancellazione della visita di leva, per la prevenzione delle malattie cardiovascolari c'è il 'deserto'"

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Dopo la cancellazione della visita di leva, "attualmente, per quanto riguarda la prevenzione delle malattie cardiovascolari, in giovane età c'è il 'deserto'. Per questo, vogliamo istituzionalizzare i controlli a scuola. Un obiettivo che ci poniamo con l'aiuto del ministero dell'Istruzione, della Salute e del Coni". A dirlo Francesco Fedele, ordinario di Cardiologia all'università Sapienza di Roma e presidente di 'Il cuore siamo noi - Fondazione italiana cuore e circolazione onlus', oggi in occasione della conferenza di apertura del 75° Congresso nazionale della Società italiana di cardiologia (Sic), in programma dal 13 al 15 dicembre nella Capitale.

Gli esperti si sono già mossi per entrare nelle scuole e hanno già effettuato "nel giro di tre anni circa 20.000 elettrocardiogrammi su studenti da 16 a 19 anni delle scuole di tutto il territorio nazionale. Ne è risultato che il 15-20% ha richiesto approfondimenti ulteriori, a seguito dei quali si è accertato che l'1% aveva effettivamente un problema cardiaco. Vogliamo che la visita cardiologica a scuola venga istituzionalizzata, intanto continueremo a entrare negli istituti anche il prossimo anno e a effettuare controlli specialistici". Fedele pone poi l'accento sul tema della certificazione medica.

"Il decreto Balduzzi del 24 aprile 2013 - ricorda - aveva previsto l'obbligo di idonea certificazione medica sia per le attività sportiva non agonistica, che ludico-amatoriale. Un'attenzione alla salute dei cittadini che è venuta meno con il decreto del Fare, che adducendo motivazioni prettamente economiche ha abolito l'obbligo per l'attività ludico-amatoriale".

"Il decreto del ministro Lorenzin dell'agosto 2014 - aggiunge il cardiologo - ha preteso poi di fare chiarezza sul tema specificando per chi è necessario il certificato, quali sono i medici certificatori, la periodicità dei controlli e gli esami clinici da eseguire". In particolare, l'esperto lamenta che, per una persona adulta, basti "un elettrocardiogramma debitamente refertato, magari fatto anni prima. Ma un esame effettuato a 20 anni non può essere valido a 55".

Fedele lamenta infine un "aspetto poco chiaro di tale decreto", cioè la "dicitura 'elettrocardiogramma debitamente refertato', assolutamente aspecifica in quanto non viene indicato chi debba farlo, senza dimenticare il potenziale pericolo di refertazioni effettuate in automatico dall'elettrocardiografo, senza la visione da parte di uno specialista. Escludendo il cardiologo dalla refertazione, si corre il rischio di tornare a un 'certificato di sana e robusta costituzione' più burocratizzato", conclude.

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