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Legionella, svelato il mistero: l'acqua non c'entra

17 settembre 2018 | 21.31
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(Fotogramma)
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La legionella non è nell'acqua. A chiarirlo è l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera, che nel pomeriggio ha incontrato i giornalisti a Brescia per fare il punto in seguito ai primi risultati dei campionamenti effettuati dall'Ats di Brescia sui territori della bassa bresciana orientale e nell’alto mantovano, maggiormente interessati dai casi di polmonite. "I risultati dei campionamenti effettuati da Ats Brescia - ha detto - ci permettono di stabilire definitivamente che la causa non si trova nell’acqua degli acquedotti: tranquillizzo tutti cittadini sul fatto che possono continuare a bere e utilizzare in tutta tranquillità l’acqua della rete idrica".

"Ad oggi - ha spiegato Gallera - l’analisi dei dati ci permette di concentrare tutti gli sforzi messi in campo da Ats nelle torri di raffreddamento delle aziende. I risultati dei campionamenti effettuati in queste ultime, nei comuni maggiormente colpiti, sono positivi alla legionella. Dei 10 campioni analizzati sulle torri di raffreddamento di 3 aziende nei Comuni di Montichiari, Carpenedolo e Calvisano, 9 sono risultati positivi alla legionella".

"A seguito delle prime risultanze - ha aggiunto - Ats Brescia ha convocato i sindaci dei tre Comuni per fornire le prime opportune informazioni; al contempo è stata loro trasmessa nota formale con richiesta di emissione di ordinanza contingibile e urgente perché dispongano la sanificazione di alcune aziende del loro territorio. Verrà inoltre valutato se le stesse abbiano effettuato valutazioni di rischio biologico e autocontrolli".

"Estenderemo il lavoro di campionamento - ha annunciato Gallera - a un'area più ampia e coinvolgeremo i sindaci del territorio interessato affinché tutte le aziende provvedano a sanificare le proprie torri di raffreddamento. Entro fine anno approveremo in Giunta regionale un provvedimento che prevederà il censimento di tutte le torri di raffreddamento in Lombardia, norme puntuali per la loro periodica sanificazione e controlli e sanzioni da parte di Ats in caso di mancata ottemperanza".

"Anche nel fiume Chiese - ha concluso Gallera- sono state riscontrate delle positività, ma il numero ridotto ci fa ritenere che non sia l’acqua del fiume la causa dei casi di polmonite riscontrate nelle ultime due settimane. Si ipotizza che la legionella fosse presente in pozze stagnanti, ma riteniamo che non ci siano le condizioni perché da lì si sia diffusa nell’ambiente. Ricordiamo che la legionella si diffonde solo attraverso acqua nebulizzata".

Secondo i dati diffusi dalle strutture ospedaliere pubbliche e private dei due territori interessati, sono 405 i pazienti con diagnosi accertata di polmonite. Di questi, 269 sono maschi (66,4% del totale), con un'età media di 64,6 anni (68,9 per le donne e 62,4 per i maschi). Inoltre, 42 sono le persone con positività alla legionella, di cui 31 maschi. L’età media è di 61,3 anni (67,4 le donne e 59,1 gli uomini). Gli accessi al Pronto soccorso degli ospedali oggi sono stati 23, di cui 13 ricoverati. Al momento il numero dei degenti è pari a 200. Infine, sono 354 i campioni prelevato, di cui 202 in abitazioni, 77 da torri di raffreddamento/evaporazione, 62 in reti idriche, 13 dal fiume Chiese e sue derivazioni.

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