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18 maggio 2014 | 09.33
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E’ accaduto a Tempio Pausania, in Gallura. Non è chiaro se i tre siano morti per soffocamento - intorno al collo avevano dei cavi elettrici - oppure per i colpi di un corpo contundente come una spranga. La macabra scoperta l’ha fatta la sorella della donna. La scena del crimine sarebbe stata ”ripulita”. L’uomo aveva precedenti per usura

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Triplice omicidio a Tempio Pausania, in Gallura. Giovanni Maria Azzena, 50 anni, la moglie Giulia Zanzani di 46 e il figlio 12 enne Pietro sono stati uccisi a casa loro, forse con una spranga, certamente con un corpo contundente, e trovati con dei cavi elettrici intorno al collo. In particolare i carabinieri stanno scandagliando i presunti precedenti per usura dell’uomo e l’ultimo periodo di vita della famiglia e della loro attività commerciale.

La macabra scoperta l’ha fatta la sorella della vittima intorno alle 22.30 di ieri sera e ha dato subito l’allarme. Preoccupata perché alle 16 il negozio di scarpe della famiglie non era stato aperto, dopo aver ripetutamente telefonato al cognato e alla sorella, la donna è andata nella casa di via Villa Marina (della quale aveva le chiavi) e dopo aver aperto il portoncino si è trovata di fronte i corpi delle vittime. Sul posto sono arrivati i carabinieri della compagnia di Tempio Pausania, del comando provinciale di Sassari, gli agenti del commissariato e la squadra mobile di Sassari.

La strage, secondo le prime ricostruzioni (alle 3 di questa notte erano ancora in corso i rilievi), potrebbe essere stata compiuta nel primo pomeriggio, subito dopo pranzo. Il negozio di Azzena e della moglie infatti nella mattinata di ieri era aperto e il piccolo Pietro è stato regolarmente a scuola. Un altro elemento che potrebbe far pensare che il delitto si stato compiuto nel primissimo pomeriggio è il ritrovamento della borsa con l’attrezzatura da calcio del ragazzo, che probabilmente stava andando a giocare.

Pochi gli elementi che trapelano dai carabinieri del comando provinciale di Sassari, che conducono le indagini coordinate dal pm di Tempio Angelo Beccu: la scena del crimine sarebbe stata infatti ”ripulita” dal commando di assassini, che avrebbero trascinato i corpi delle vittime in un altro ambiente, diverso da quello dove sarebbero stati uccisi. Il medico legale, Salvatore Lorenzoni, non si è sbilanciato dopo la prima ricognizione sui corpi delle tre vittime compiuta insieme ai carabinieri del Comando provinciale, al pm ed ai Ris.

I corpi sono stati rimossi a tarda notte e per domani è prevista l’autopsia: sarà l’esame a stabilire l’efferata strage sia stata compiuta da un solo assassino, che ha ucciso i tre in momenti diversi, ma immediatamente ravvicinati o sia stata opera di un commando. Non è chiaro neppure se i tre siano morti per soffocamento oppure per i colpi di un corpo contundente. Tra le piste investigative quella di una vendetta: Giovanni Maria Azzena era stato arrestato nel 2008 con l’accusa di usura insieme ad altre due persone. Prestavano soldi a tassi elevatissimi in cambio di assegni postdatati. Il processo per quei fatti è ancora in corso. I carabinieri stanno analizzando anche la vita privata della coppia.

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