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Ricerca: scoperta 'firma' microbica per svelare autori di crimini sessuali

16 dicembre 2014 | 09.29
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Impronte digitali 'microbiche' per individuare gli autori di crimini sessuali. Le comunità batteriche che vivono su peli pubici di un individuo sono uniche e caratteristiche, e potrebbero essere utilizzate per rintracciare il coinvolgimento di un sospetto in casi di violenza sessuale

Ricerca: scoperta 'firma' microbica per svelare autori di crimini sessuali

Impronte digitali 'microbiche' per individuare gli autori di crimini sessuali. Le comunità batteriche che vivono su peli pubici di un individuo sono uniche e caratteristiche, e potrebbero essere utilizzate per rintracciare il coinvolgimento di un sospetto in casi di violenza sessuale. E' quanto emerge da uno studio pubblicato su 'Investigative Genetics'.

I peli sono fra le tracce più comuni raccolte durante le indagini forensi, ma la maggior parte di quelli recuperati da scene del crimine - capelli inclusi - non hanno radici e dunque contengono quantità insufficienti di materiale genetico per realizzare i profili dei sospetti. Un approccio alternativo potrebbe essere quello di individuare di una 'firma' microbica. Diverse aree del nostro corpo ospitano distinte comunità di microbi, o microbioti, ma proprio le differenze significative tra le comunità che 'abitano' le singole persone possono offrire profili batterici unici per gli investigatori.

Nel primo studio di questo tipo, i ricercatori hanno scoperto che i peli pubici hanno il maggior potenziale per le indagini forensi: possono svelare se il proprietario è maschio o femmina, ma anche puntare il dito su un soggetto particolare, sulla base proprio dei batteri presenti sui peli. Gli scienziati hanno anche scoperto che il microbiota dei peli pubici di un individuo sembra trasferirsi durante il rapporto sessuale, suggerendo il suo potenziale utilizzo per l'analisi forense sui casi di violenza sessuale.

L'autore principale del lavoro, Silvana Tridico della Murdoch University, in Australia, è ottimista: "L'avvento dei test del Dna ha portato ad un aumento degli autori di crimini sessuali che usano il preservativo" per non lasciare tracce. "Questo studio mostra che il trasferimento di batteri tra vittima e autore del reato, in casi di stupro, può fornire un nuovo modo di collegare il colpevole a chi ha subito l'aggressione, nei casi in cui non c'è trasferimento di Dna umano".

Nel piccolo studio, sette soggetti (tre maschi e quattro femmine, fra cui una coppia convivente) sono stati sottoposti ad esami su campioni di peli pubici e di capelli. Le analisi hanno permesso di identificare il Dna microbico di ciascuno, e gli esami sono stati seguiti da aggiornamenti nei due e nei cinque mesi successivi. I capelli hanno mostrato un minor numero di distinte varietà di microbi. Al contrario dei i peli pubici: questi ospitano comunità distinte di microbi, con circa 73 diverse varietà per i maschi e 76 per le femmine. Insomma, secondo i ricercatori questi elementi potrebbero essere utilizzati come firme microbiche in grado di identificare i soggetti.

Inoltre si è visto che con il passar del tempo, ovvero dopo 5 mesi, e dopo un rapporto sessuale, i microbioti dei conviventi erano più simili tra loro rispetto al passato. Uno 'scambio' che rafforza l'idea di usare questi elementi per individuare gli autori di crimini sessuali.

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