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Scontro tra correnti su riforma elettorale Csm, scambio di accuse tra Area e Magistratura Indipendente

09 novembre 2021 | 17.30
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Dopo il mancato accordo al direttivo Anm che non ha votato un documento comune

Scontro tra correnti su riforma elettorale Csm, scambio di accuse tra Area e Magistratura Indipendente

Scontro tra correnti della magistratura sulla riforma elettorale del Csm dopo che il comitato direttivo dell'Anm, che si è riunito sabato e domenica e che aveva il tema all'ordine del giorno, non è riuscito a esprimere una posizione unitaria e a votare un documento comune. Quanto accaduto durante la riunione fa capire come Magistratura indipendente "voglia sostanzialmente mantenere immutato il sistema elettorale vigente di tipo uninominale e maggioritario con voto singolo, operando una mera operazione di immagine", l''accusa di Area democratica per la giustizia, che ricorda di avere "sempre ribadito che le storture evidenziate dalle vicende dell’Hotel Champagne e dal disvelamento di alcune conversazioni tra componenti del Csm, fossero in parte determinate da un sistema elettorale che induce a presentare pochi candidati e quindi attribuisce una scarsa possibilità di scelta agli elettori e consente l’espressione di un unico voto di preferenza, che diventa fortemente condizionabile dai meccanismi di appartenenza correntizia".

Quella di Mi è "una posizione non accettabile che va contrastata con grande fermezza", denuncia il gruppo delle toghe progressiste, favorevole alla proposta della commissione ministeriale voluta dalla ministra Marta Cartabia e presieduta dal professor Massimo Luciani. "Siamo convinti che l’unico sistema in grado di ridimensionare in modo consistente il peso delle correnti e restituire piena libertà di scelta agli elettori, tra quelli in esame, sia proprio il sistema Luciani", sottolinea Area, che è "l’unico, tra quelli in discussione, che non consente alle correnti di prevedere e condizionare l’esito del voto" .

Replica di Magistratura indipendente che ribadisce la posizione critica verso quella proposta. "Restiamo fermamente convinti che il sistema del voto singolo trasferibile, così come delineato dalla Commissione Luciani, purtroppo agevola la realizzazione di patologiche aggregazioni di interessi, invece di ostacolarle, e questa nostra convinzione è fondata su solidi argomenti". A giudizio di Mi "il sistema del voto singolo trasferibile, purtroppo, non solo si presta alla creazione di solide 'cordate', ma può costituire addirittura strumento di controllo del voto".

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