La Guardia di finanza ha scoperto tremila falsi braccianti agricoli in una operazione chiamata ''Ghost Worker'', che ha portato a una truffa all'Inps di tredici milioni di euro. Trenta persone sono state denunciate all'autorità giudiziaria quali ideatori, organizzatori ed esecutori di truffe aggravate ai danni dell'Inps che hanno consentito ai falsi braccianti agricoli di percepire indebitamente indennità non spettanti.
Le aziende impiegavano operai su terreni che per dimensione o tipologia sono risultati inconsistenti rispetto al numero di lavoratori e di giornate lavorative denunciate, oppure la simulazione di rapporti lavorativi fittizi o di aziende fantasma. La realizzazione della truffa si è concretizzata nella costituzione ad hoc di aziende agricole nella zona di Corigliano Calabro, Rossano, Cassano allo Ionio e con comuni limitrofi con centinaia di lavoratori dipendenti che in realtà lavoravano solo sulla carta su terreni di ignari o addirittura inesistenti committenti. Il sistema di truffa ha permesso la maturazione di congrui periodi assicurativi ai fini pensionistici.
I falsi lavoratori agricoli hanno inoltre provveduto a versare, nelle mani dei componenti del sodalizio criminale, somme di denaro variabili in relazione al numero di giornate attestate, mettendo in piedi un vero e proprio mercato delle giornate in agricoltura. Questi versamenti sono stati quantificati in quasi cinque milioni di euro, a fronte di un vero e proprio tariffario: 700 euro per 51 giornate, 1400 euro per 102 giornate e 2100 euro per 153 giornate.
