cerca CERCA
Venerdì 26 Aprile 2024
Aggiornato: 21:09
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Migranti: Sea watch, 'Gdf irresponsabile, Carola in porto per stato necessità'/Adnkronos

30 giugno 2019 | 20.41
LETTURA: 6 minuti

Giorgia Linardi
Giorgia Linardi

(dall'inviata Elvira Terranova) - La Sea watch va al contrattacco e accusa la Guardia di Finanza di avere agito da "irresponsabile" per avere tentato di impedire l'attracco della nave al porto di Lampedusa. A sferrare il colpo alle Fiamme gialle è Giorgia Linardi, la giovane portavoce della ong che alle sette di sera si presenta ai giornalisti nella villetta comunale di Lampedusa per fare il punto sulla vicenda. Mentre Carola Rackete, la comandante della nave, è agli arresti domiciliari in una abitazione provata top secret di Lampedusa per prepararsi all'interrogatorio che si terrà con ogni probabilità martedì ad Agrigento. Maglietta azzurra con il logo della Sea e piglio deciso, Giorgia Linardi Carola annuncia subito che Carola "sta bene e ci dice di farci forza" e poi ricorda la sanzione amministrativa da "16.666 euro che è il prezzo per l'ingresso nelle acque territoriali italiane".

Poi arriva l'attacco alla Guardia di Finanza che la notte dello sbarco ha provato a impedire alla nave di attraccare mettendosi di traverso con una piccola motovedetta. Senza riuscirci. "Noi crediamo che sia irresponsabile che, anche nel momento in cui è stato violato un alt, si faccia questo tipo di manovra ostruttiva nei confronti di una nave che non voleva certamente minacciare o bombardare", ha sottolineato Giorgia Linardi. "La Guardia di Finanza ha deciso di infilarsi nello spazio già ridotto tra la nave e la banchina nel momento in cui la nave stava già attraccando - spiega - La Gdf era già davanti alla banchina e faceva avanti e indietro mentre la Sea watch proseguiva con la sua manovra. E' rimasta in quello spazio che inevitabilmente si sarebbe chiuso. E' stata una manovra molto difficile che non si aspettava di dover fare", dice.

"Carola si è effettivamente scusata con la Guardia di Finanza ma non per essere entrata in porto - prosegue Giorgia Linardi - Mi ha detto che non aveva scelta perché non poteva fare un'altra notte in mare". E poi racconta quello che è accaduto nelle ore precedenti all'attracco: "Mercoledì Carola aveva motivato l'ingresso nelle acque territoriali con lo stato di necessità che per oltre 36 ore è stato ignorato per cui la comandante Carola Rackete ha deciso di entrare in porto - dice - Lo ha fatto perché non poteva trascorrere un'altra notte in mare. Io stesso l'ho vista a bordo nel pomeriggio e mi ha detto di essere stanca morta e che c'erano persone del'equipaggio più stanche di lei. Una persona aveva espresso volontà suicide e lei mi ha detto: 'Temo che possa succedere qualcosa'. Quella notte Carola non entra in porto. Chiede all'equipaggio ultimo sforzo, un ultimo turno, anche i deputati hanno preso parte al turno con i medici. All'indomani arriva la Gdf che le notifica l'avviso di garanzia per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e per violazione del codice della navigazione e le dicono che all'indomani avrebbe dovuto presentarsi all'interrogatorio ma lei ha detto che non poteva lasciare la nave".

'La comandante ha avuto paura, noi le staremo vicini e comprendiamo il gesto'

"Attraverso i legali chiediamo di effettuare lo sbarco prima dell'interrogatorio - prosegue il racconto Giorgia Linardi - Quella notte, vedendo che non si muoveva niente, Carola Rackete decide di entrare. Segnale alle autorità di stare sollevando l'ancora, si avvicina in porto e le viene intimato l'alt. Quello che non ci aspettavamo, e che ci ha fatto male, è stato quel livello di resistenza da parte delle autorità. E' vero, Carola ha violato l'alt imposto dalla Gdf ma era veramente necessario fare quel tipo di manovra per evitare a tutti i costi che una nave in mare da 17 giorni raggiungesse il porto di Lampedusa dove tutti i giorni arrivano le navi fantasma che trasportano disperati e che arrivano senza nessun topo di controllo". "E' vero Carola si è scusata ma non per essere entrata in porto - dice ancora Giorgia Linardi - Le ho detto se si è pentita e ha detto di no perché un'altra notte non la poteva fare in mare. Ovviamente era molto dispiaciuta per l'immagine violenta che ha avito l'ingresso in porto".

E sottolinea ancora: "L'unità della Gdf ha deciso di infilarsi nello spazio già ridotto della banchina. Ed è rimasta in quello spazio che inevitabilmente si sarebbe chiuso anche per un moto elastico della nave, per Carola quella è stata una manovra molto difficile che non si aspettava di dover fare. E' stata una manovra in cui in vari momenti non riusciva a controllare la situazione".

Ammette anche che "Carola ha avuto paura" e "ve lo posso assicurare" "ma non aveva altra scelta e si assumerà la responsabilità di quello che ha fatto, noi le staremo vicino e comprendiamo la motivazione dietro questi gesto". "E' nostro interesse offrire la massima collaborazione alle indagini perché c'è stato lo stato di necessità che non è stato rispettato. Non c'era alcuna motivazione valida che impedisse l'ingresso in mare della nave. Un caso Sar aperto da 14 giorni è un caso eccezionale di emergenza".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza