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Sepoltura negata a bebè rom, Valls: "Un insulto alla Francia". Il sindaco nega le accuse

04 gennaio 2015 | 15.17
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Il premier interviene sul caso della bimba che il primo cittadino di Champlan si è rifiutato di seppellire. Ma ora lui, finito sotto i riflettori, parla di un "malinteso" nella catena di comando

 (Infophoto)
(Infophoto)

Il premier francese Manuel Valls è intervenuto sul caso della bimba rom al quale è stata negata sepoltura nel comune di Champlan. In un tweet, il capo del governo di Parigi ha scritto: "Negare la sepoltura a un bambino in ragione delle sue origini: un insulto alla sua memoria, un insulto a ciò che è la Francia".

La bimba, nata nel mese di ottobre, è deceduta improvvisamente nella notte tra il 25 e il 26 dicembre. I genitori, una coppia rom, si sono visti negare la richiesta di seppellire la figlia nel cimitero di Champlan, la località in cui vivono e in cui i loro altri due figli frequentano la scuola.

Il sindaco della cittadina francese, Christian Leclerc, finito sotto i riflettori, ha smentito le accuse che gli sono state rivolte, parlando di un "malinteso" nella catena di comando.

"Abbiamo pochi posti disponibili, abbiamo un progetto di ingradimento sul terreno situato sul lato posteriore, ma costa diverse migliaia di euro. Dobbiamo gestire i posti caso per caso, secondo le circostanze e se la famiglia abita sul posto", aveva dichiarato il primo cittadino. "Le concessioni sono accordate a un prezzo simbolico e i lavori di manutenzione costano cari quindi viene data la priorità a coloro che pagano le tasse locali", aveva aggiunto il sindaco citato da 'Le Parisien'.

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