Analizzati 791 kmq di località abitate, quasi tutte a rischio forti amplificazioni
I primi dati degli studi di microzonazione sismica presentati oggi a San Benedetto del Tronto ed effettuati su 791 Kmq di località abitate "confermano che in Italia quasi la totalità dei territori analizzati presenta potenziali amplificazioni forti e una buona percentuale, ben il 12%, presenta anche fenomeni di instabilità come frane e liquefazioni in caso di sismi intensi", spiega il consigliere nazionale dei Geologi Giovanni Calcagnì.
"E' la prova provata - aggiunge - di quanto i geologi predicano da tempo: la grande vulnerabilità sismica italiana deriva anche da progettazioni basate su classificazioni sismiche di arcaica concezione''. Tra i dati illustrati oggi, anche un focus dedicato alle Marche.
''Nelle Marche più di 80 i comuni dove sono stati effettuati gli studi di microzonazione sismica - spiega Andrea Pignocchi, presidente dell'Ordine dei Geologi delle Marche - e dunque è stata studiata quella parte del territorio più abitata, tutti i comuni con più di 7.500 abitanti. Siamo dinanzi ad un esempio interessante, ad un modello da implementare ulteriormente'' .