"Non ho criticato i tagli dettati dal decreto Monti, confermando, con fermezza, la necessità di procedere all'applicazione della spending review. Né ho mai rilasciato dichiarazioni sulla questione afferente al raffronto tra quanto percepito da un assessore della Regione siciliana e da un dipendente dell'amministrazione. Qualche giornalista mi ha chiesto quanto percepissi e ho risposto senza alcun indugio, fornendo i dati relativi". A dirlo è Ester Bonafede, assessore per la Famiglia, le Politiche sociali e il Lavoro della Regione siciliana, dopo la bufera scatenata dalle sue dichiarazioni sull'indennità percepita.
A margine dei lavori d'Aula, ieri all'Assemblea regionale siciliana, l'esponente dell'Esecutivo guidato da Rosario Crocetta si è soffermata con i giornalisti e ha fatto riferimento al suo stipendio da assessore, 5.440 euro, meno di un deputato o di un funzionario. "Confermo di avere risposto alla domanda specificamente posta dai giornalisti - spiega Bonafede - evidenziando il momento di demonizzazione della politica, sottolineando che non è attraverso il ricorso alla demagogia e alla dissoluzione del ruolo ontologico della politica stessa che si riafferma il legame tra questa e il cittadino".
"La conversazione aveva semplicemente i contorni di un discorso dai caratteri generali - conclude - Le mie parole sono state estrapolate da un dialogo sul valore e sul lavoro degli assessori della Regione siciliana".
