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Sicilia, scrittore Cappellani: "Musumeci almeno era catanese, no a governatore leghista"

10 agosto 2022 | 19.46
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Ottavio Cappellani
Ottavio Cappellani

"La Sicilia è un meraviglioso delirio. Non solo abbiamo capito dalla sentenza sulla Trattativa Stato-Mafia che bisogna ‘reciprocamente coabitare’ con chi mette le bombe, adesso ci attende un governatore siciliano leghista". Lo afferma all’AdnKronos lo scrittore catanese Ottavio Cappellani in merito all’ipotesi di candidatura del centrodestra alla presidenza della Regione Siciliana del segretario della Lega nell’Isola, Antonio Minardo.

"Durante il Covid - aggiunge ironicamente Cappellani che sta scrivendo un pezzo sulla questione per ‘Mowmag’- dissi di non fare entrare i leghisti in Sicilia. Non avevamo casi. Razza e Musumeci non mi ascoltarono: il Covid in Sicilia entrò con una comitiva bresciana. Ora abbiamo il vaiolo delle scimmie, il virus della zanzara del Nilo, se Minardo diventa governatore prepariamoci all’epidemia apocalittica". "Ho criticato molto Musumeci, ma almeno era catanese - evidenzia - e come si sa i catanesi sono gli unici siciliani. Micciché è cartaginese, mezzo africano mezzo sardo. Ma Minardo è ‘polentone’. Aspetto la sagra della polenta ad Acitrezza".

"La Sicilia - sottolinea sarcasticamente Cappellani- è troppo americana per diventare leghista. Noi abbiamo i pick up (l’ape Piaggio) il winchester (la lupara) lo Stetson (la coppola). Al massimo siamo messicani, siamo abituati alla tequila, non possiamo bere Wodka". "Ve lo immaginate - conclude lo scrittore etneo- un governatore siciliano putiniano con Sigonella? Roba da spy story (potrei scriverla)". (di Francesco Bianco)

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