cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 00:19
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Siria: ex jihadisti, con denaro e droga Is ci convinceva a combattere

28 ottobre 2014 | 19.13
LETTURA: 3 minuti

Siria: ex jihadisti, con denaro e droga Is ci convinceva a combattere

Denaro e droga. Così lo Stato islamico convincerebbe molti giovani siriani a partecipare al jihad. Lo hanno raccontato alla Cnn alcuni ex jihadisti, detenuti in un carcere gestito dai curdi nel nord della Siria. Kareem, 19 anni e molte cicatrici sulla pelle, ha raccontato di aver combattuto con l'Is per circa un anno e di aver ricevuto in cambio 2.000 dollari. "Ci davano della droga - ha spiegato - pillole di allucinogeni che ci facevano andare in battaglia senza curarci di vivere o morire".

L'ex militante, che le milizie curde hanno permesso a una troupe della Cnn di incontrare in carcere, ha poi riferito che ad alcuni suoi compagni di battaglia l'Is aveva promesso una moglie. Si trattava, ha raccontato, soprattutto di combattenti stranieri, spesso con difficoltà a capire il dialetto siriano. In un'occasione, Kareem ha incontrato anche un jihadista cinese.

Terrificante il trattamento che l'Is riserva ai suoi prigionieri, secondo il racconto del 19enne. "Quando l'Is arriva in un'area - ha spiegato - dichiara apostata chiunque non aderisce alla sua interpretazione della legge islamica. Tutto deve essere adeguato alla sua visione e anche le donne che non si coprono il volto vengono decapitate".

Un altro prigioniero dei miliziani curdi, Suleiman, ha raccontato di essere stato costretto a unirsi al jihad sotto minaccia di morte per i suoi familiari. Il giovane ha confessato di aver fatto esplodere un ordigno vicino a una base dei curdi, nel nord della Siria, e di aver ucciso con quell'esplosione, senza volerlo, anche suo nipote. Per quel 'lavoro', ha ricevuto dall'Is 3.600 dollari.

"Loro ti dicono - ha spiegato alla Cnn - che combattono per l'Islam e per la giustizia. Ma mentono. Si sono approfittati di noi e della nostra povertà". Anche Jaber, ex insegnante e padre di due figli, ha raccontato di aver fatto esplodere un'autobomba comandata a distanza per contro dell'Is. Al giornalista della Cnn ha dichiarato che, se lo avesse incontrato mentre lavorava per l'Is, "il suo destino sarebbe stato la morte".

"E ci sono - ha aggiunto - tanti tipi di morte. Ti possono torturare, ti possono decapitare o tagliarti le mani. Non si limitano certo a spararti un colpo di pistola in testa". La Cnn ha precisato che non c'è modo di verificare le testimonianze degli ex jihadisti e ha spiegato che i tre sono rimasti molto sorpresi nel sapere che una coalizione internazionale guidata dagli Usa conduce raid contro l'Is. "Spero che li uccidano tutti", ha detto uno di loro, Suleiman, ammettendo che è stato un errore unirsi al jihad.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza