(Aki) - "Una commedia che fa piangere". E' cosi' che i rifugiati siriani che vivono nel campo profughi di al-Zaatari, nel nord della Giordania, hanno definito le elezioni presidenziali che si sono svolte ieri in Siria e che vedono favorito il presidente Bashar al-Assad, candidato a un terzo mandato. Centinaia di rifugiati del campo hanno manifestato nella notte e stamani per protestare contro quelle che hanno descritto come "elezioni di sangue", alla luce del conflitto che imperversa nel Paese da piu' di tre anni a questa parte e che ha causato almeno 160mila vittime e milioni tra sfollati e profughi.
In particolare, i rifugiati si sono scagliati contro quei concittadini che si sono recati alle urne per votare a favore di Assad mentre la Siria e' devastata dai bombardamenti. Queste elezioni sono "illegittime" e "non faranno tornare la Siria com'era", hanno spiegato i rifugiati al sito di notizie 'Al Madena', annunciando allo stesso tempo di voler intraprendere lo sciopero della fame in segno di protesta contro il voto.