"Hanno già privatizzato i comitali locali, ora rimangono la sede centrale di Roma e le sedi regionali". Spina nel fianco il decreto 178 del governo Monti.
"Ente pubblico vendesi, prezzi modici", recita il cartello che agitano tra le mani. I lavoratori della Croce Rossa Italiana sono in piazza Montecitorio "perché dopo 150 anni di storia ci privatizzano - denuncia Carmelo Lagamba, del coordinamento Rsu - e in 4.000 andranno a casa. Hanno già privatizzato i comitali locali, ora rimangono la sede centrale di Roma e le sedi regionali".
Ma il countdown è già iniziato. "Ci resta solo qualche mese - sostengono i lavoratori - il primo gennaio andiamo tutti a casa". La spina nel fianco, dicono, è il decreto 178 del governo Monti, "che prevede la mobilità verso altri enti come le Province, di cui tuttavia non vi è alcuna certezza - spiegano i dipendenti in piazza - e per il resto la privatizzazione interna della Cri. Noi vogliamo restare pubblici e salvaguardare i posti di lavoro. Ma nessuno ci sta dando risposte".