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L.stabilità: minoranza Pd, 8 proposte per combattere povertà

18 novembre 2014 | 15.37
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Fassina illustra 8 emendamenti sottoscritti da 30 deputati. 'Proviamo a correggere il segno della manovra che non affronta i drammatici problemi del Paese'. Carbone : "non è metodo democratico"

Fassina illustra emendamenti minoranza Pd
Fassina illustra emendamenti minoranza Pd

"Provare a correggere il segno della politica economica del governo che non affronta, nel modo adeguato, i drammatici problemi del Paese. Il primo obiettivo è il contrasto alla povertà e favorire la redistribuzione del reddito, che si traduce in un sostengo ai consumi, alla domanda e, di conseguenza, alla ripresa". Sono le finalità degli 8 emendamenti alla Legge di Stabilità, depositati in commissione Bilancio delle minoranze del Pd (sottoscritti da una trentina di deputati) e illustrati oggi alla Camera da Stefano Fassina, in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche Gianni Cuperlo, Alfredo D'Attorre, Filippo Civati e Anna Miotto.

Durissima la replica dei renziani. "Senza entrare nel merito dei contenuti, è davvero incredibile che parlamentari, che fino a prova contraria fanno parte di un gruppo politico, convochino una conferenza stampa per illustrare emendamenti alla legge di stabilità, pensati e redatti senza tener conto di una discussione nel gruppo e nella commissione competente. Altro che metodo democratico, altro che discussione e confronto interno. A parole si dice di volere il bene della casa comune, nei fatti ci si comporta come se non se ne facesse parte", attacca Ernesto Carbone, deputato e componente della segreteria del Partito Democratico.

Le proposte di modifica 'per' e non 'contro' hanno puntualizzato Fassina e Cuperlo, che non sono un tentativo di "sabotare" la manovra economica del governo, tanto è vero che si muovono nel perimetro di misure elaborate dal Mef, correggendole in modo che, ad esempio, si possa allargare la platea dei beneficiari del bonus bebè e dei destinatari degli 80 euro. "Questo è il nostro governo - ha detto Gianni Cuperlo, respingendo le illazioni su un'azione di disturbo della minoranza nei riguardi di Renz i- non stiamo all'opposizione. Siamo un pezzo della maggioranza che sta dentro il Pd e cerca di mettere in campo delle proposte che rendano più redistributiva e espansiva la manovra economica, ma rimanendo nel perimetro stabilito dal governo".

In termini pratici due degli emendamenti riguardano il bonus bebè e il bonus Irpef. L'idea di Fassina e co. è di utilizzare l'ISEE (Indicatore situazione economica equivalente) per ridefinire l'attribuzione degli 80 euro tenendo conto della "composizione del nucleo famigliare e di eventuali altri redditi. Il limite di 'reddito Isee' viene fissato a 15.000 euro". Si prevede inoltre la "ristrutturazione" del bonus bebè per concentrarlo anch'esso sui nuclei familiari fino a 15.000 euro di “reddito Isee”. Con i criteri proposti dalle minoranze dem le risorse recuperate consentono, ad esempio, di aiutare una famiglia monoreddito con due figli con un imponibile di 39.900 euro; oppure una famiglia con tutti e due i genitori lavoratori con un reddito complessivo di 50.250 euro con tre figli di cui uno da 0 a 3 anni.

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