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Banche: Visco, bene intervento Stato per sofferenze

23 marzo 2015 | 11.02
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Il Governatore della Banca d'Italia giudica positivamente un intervento diretto dello Stato, nel rispetto della disciplina europea sulla concorrenza

Ignazio Visco(Infophoto)
Ignazio Visco(Infophoto)

Un intervento dello Stato per alleggerire le sofferenze delle banche italiane è auspicabile. Il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, lo afferma in occasione di un convegno all'Accademia nazionale di Lincei. ''Le banche italiane hanno resistito alla prova difficilissima di una fase recessiva durata oltre sei anni -spiega Visco-. La crisi lascia però un’eredità molto pesante in termini di crediti inesigibili da imprese uscite dal mercato o in gravi difficoltà, che appesantiscono i bilanci e limitano la capacità di erogare nuovi finanziamenti a imprese sane e vitali''.

''La crescita di sofferenze, incagli e altri prestiti non ripagati è stata determinata dalla profondità e dall’asprezza della crisi del nostro sistema produttivo, ha interessato tutti i settori di attività economica, tutte le banche - continua - Un intervento diretto dello Stato che, nel rispetto della disciplina europea sulla concorrenza, favorisca lo sviluppo di un mercato secondario di queste attività potrebbe contribuire a liberare risorse di cui beneficerebbero in primo luogo le imprese''.

Corruzione scoraggia imprenditori onesti. Il Governatore interviene anche sul tema della corruzione, facendo presente quanto "gli investimenti immateriali" siano "essenziali per creare un ambiente favorevole alle imprese e per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, il cui buon funzionamento è fattore cruciale per l’economia. La legalità è una risorsa che va tutelata in ogni suo aspetto. Un sistema che non è in grado di combattere con decisione, e con successo, la criminalità organizzata, la corruzione, l’evasione fiscale non è compatibile con un’economia di mercato equa ed efficiente, scoraggia gli imprenditori onesti, italiani e stranieri''.

Interventi strutturali per fase post Qe della Bce. Per il Governatore della Banca d'Italia il programma di Quantitative Easing della Bce è positivo per l'economia italiana ma servono interventi strutturali per quando la sua efficacia si sarà esaurita al raggiungimento degli obiettivi di inflazione fissati dall'Eurotower. "Il programma di acquisto di titoli pubblici migliora il contesto macroeconomico, riduce l’incertezza, sostiene la fiducia. Ma - aggiunge - è destinato per sua natura a smorzarsi quando avrà raggiunto l’obiettivo di assicurare la stabilità dei prezzi, così come definita nel mandato della Bce". Pertanto, spiega il governatore, "è questo il momento di intervenire strutturalmente sul potenziale di crescita dell’economia, con strumenti che innalzino a un tempo produttività e occupazione, creando nuovo reddito e nuova domanda".

Visco ha evidenziato i benefici di un deprezzamento dell'euro che "può tramutarsi da impulso temporaneo a spinta permanente all’economia" ma solo "se prelude a un guadagno di competitività, a un più basso tasso di cambio reale al di là del breve periodo". "La variabile decisiva - conclude - sono quindi gli investimenti, privati e in infrastrutture".

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