I Millennials battono numericamente i baby boomers: la generazione nata tra il 1946 e il 1964, protagonista indiscussa dell'economia e della politica Usa per decenni, nel 2015 è stata eclissata dai nati tra gli anni Ottanta e Novanta e, nell'arco di qualche anno sarà superata, anche dai post-millennials, detta anche generazione Z, i nati poco prima o poco dopo l'11 settembre.
E' quanto emerge da un articolo del Wall Street Journal che analizza i dati del Census Bureau americano. E' un'ascesa quella delle giovani generazioni che, secondo Wsj, per il momento non rappresenta una svolta ma un rimodellamento della società. Considerato infatti che la supremazia di millennials e post millennials è dovuta ad un aumento delle nascite e dell'immigrazione e non alla mortalità dei baby boomers e che i salari raggiungono il loro picco nella seconda parte della carriera, i nati tra Dopoguerra e boom economico continueranno a dominare i consumi e a concentrare ricchezza nelle loro mani. E, secondo i centri di studi sociali, dovrebbero dominare ancora per un po' anche la politica, visto che la partecipazione elettorale cresce in proporzione all'età anagrafica e inizia a declinare a partire dai 70 anni.
Ma secondo le banche d'affari è solo questione di tempo per l'avvento dei giovanissimi: per Goldman Sachs infatti i Millennials sono già finiti e sarà la Gen-Z, la prima generazione americana veramente digitale e a maggioranza non bianca, a influenzare i prossimi anni. Cresciuta con almeno un device in casa, questa generazione già all'università, figlia degli ultimi baby boomers e sinceramente multiculturale, rappresenterà la fetta più importante della forza lavoro del XXI° secolo.
