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Sciami di droni e robot nei campi, proteggeranno le colture dagli infestanti

14 ottobre 2016 | 17.39
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Droni al lavoro con gli agricoltori (Foto CNR del progetto Sama)
Droni al lavoro con gli agricoltori (Foto CNR del progetto Sama)

Sciami di droni e robot nei campi. In un futuro molto prossimo la tecnologia lavorerà in aiuto dell'agricoltura, tanto che automi e velivoli a pilotaggio remoto saranno diffusamente impiegati nei campi per individuare ed eliminare le piante infestanti ed aumentare la produttività. È quanto promette il progetto europeo 'Saga: Swarm Robotics for Agricultural Applications', coordinato dall’Istituto di scienze e tecnologie dell’informazione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc-Cnr) e presentato oggi a Roma nel corso di Maker Faire, che punta a far interagire i droni in sciami, secondo una logica simile a quella delle api.

"Tra pochi mesi sarà pronto il test per il primo prototipo di drone programmato per osservare un campo coltivato e rilevare con precisione la presenza di piante infestanti attraverso algoritmi di visione artificiale, sviluppati presso i nostri laboratori specializzati nello studio di sciami di robot" spiega Vito Trianni, ricercatore Istc-Cnr e coordinatore di Saga.

Saga è un progetto collaborativo europeo dedicato al trasferimento tecnologico della ricerca robotica di eccellenza finanziato nell’ambito di Echord++, l'European Clearing House for Open Robotics, ed è stato presentato nel corso di Maker Faire, apertosi oggi alla Fiera di Roma, dove il Cnr è presente con 9 Istituti e 19 progetti dei ricercatori dell’Ente.

"I droni -chiarisce Trianni- saranno in grado di comunicare tra loro, in modo da aggregarsi e mappare le aree con maggior presenza di infestanti dove l’intervento è più urgente, sfruttando comportamenti simili a quelli impiegati dagli sciami di api per identificare le zone dove il polline è più abbondante". "In questo modo, la pianificazione degli interventi per la rimozione e l’uso di infestanti possono essere limitati alle aree più problematiche, risparmiando risorse, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produzione agricola" aggiunge lo scienziato.

Il cuore dei robot volanti è un hardware innovativo realizzato dall’azienda Avular in Olanda, dove presso l’università di Wageningen vengono sviluppati algoritmi di visione artificiale e controllo dei droni per applicazioni agricole che sono poi progettati dai ricercatori Istc-Cnr. "I droni non saranno impiegati solo per il monitoraggio ma anche per l’intervento. Presto -assicura Trianni- sarà possibile agire in maniera del tutto automatica direttamente sulle singole piante: ad esempio, incorporando sul drone dei micro-spray che libereranno la pianta dagli elementi infestanti".

"I robot lavoreranno in gruppi numerosi e si coordineranno per ricoprire grandi estensioni di terreno, inoltre i robot da terra saranno in grado di agire sugli infestanti meccanicamente anziché chimicamente, fornendo quindi ulteriori supporti all’agricoltura biologica" è lo scenario descritto da Trianni.

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