Arriva il tetto agli stipendi dei manager, a capo di banche che hanno chiesto l'aiuto dello Stato. Il relatore al decreto legge banche in commissione Finanze, Mauro Marino, attraverso un emendamento presentato in commissione Finanze del Senato, introduce la misura chiesta da più parti. La proposta di modifica prevede la ''limitazione della retribuzione complessiva dei membri del consiglio di amministrazione e dell'alta dirigenza'' dell'istituto di credito che vuole ottenere le risorse necessarie per la ricapitalizzazione. Non sono ancora arrivate, invece, le modifiche del governo, attese per oggi.
Tornando alle novità del relatore, viene poi aggiunto un nuovo articolo al provvedimento, con cui si stabilisce che il Parlamento dovrà ricevere una relazione, ogni sei mesi, contenente le richieste presentate dagli istituti di credito, per ottenere il finanziamento dello Stato, gli interventi effettuati, l'ammontare delle risorse erogate e le finalità di spesa. La relazione del Mef, si legge nella proposta di modifica, dovrà indicare, con riferimento agli interventi effettuati nel semestre, ''le informazioni attinenti al profilo di rischio e al merito di credito, riferite alla data nella quale sono stati concessi i finanziamenti dei soggetti nei cui confronti l'emittente vanta dei crediti, classificati in sofferenze, per un ammontare pari o superiore all'1% del totale attivo''.
Un'altra proposta di modifica ritocca uno dei requisiti necessari per poter ricoprire il ruolo di esperti indipendenti, chiamati a scrivere la relazione di stima del valore delle attività e passività dell'istituto di credito che chiede l'intervento dello Stato. Nel decreto presentato dal governo si stabilisce che gli esperti non devono aver intrattenuto relazioni d'affari, professionali o finanziarie con la banca, tali da comprometterne l'indipentenza, negli ultimi due anni. La proposta di modifica porta l'asticella a tre anni.
