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Soldi in banca, scegli il conto che fa per te

10 agosto 2017 | 06.48
LETTURA: 7 minuti

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Come scegliere la banca che fa per noi? E quale conto corrente conviene aprire per mettere al sicuro i propri risparmi? La scelta della banca giusta va fatta con cautela, valutando tutte le variabili e i fattori che entrano in gioco. A partire dal tasso di interesse e dal costo della carta di credito, fino al costo totale annuo del conto e a quello del bancomat. Per aiutare gli utenti a destreggiarsi nella giungla dei conti correnti, l'Unione nazionale consumatori ha riassunto in un decalogo i consigli e le regole da seguire per scegliere il conto più adatto alle proprie esigenze.

1 - VERIFICATE I COSTI CON L'ISC. Ciascun consumatore può confrontare le spese di gestione del conto corrente esaminando l'Indicatore Sintetico di Costo (ISC) che gli viene comunicato nell'informativa periodica di fine anno, e che offre una misura complessiva del costo totale di gestione del conto e comprende tutte le spese e le commissioni che sarebbero addebitate a un cliente-tipo nel corso dell’anno, al netto degli interessi e delle commissioni su eventuali scoperti di conto corrente e degli oneri fiscali.

2 - OCCHIO ALLA DURATA DELL'OFFERTA. Le banche spesso fanno offerte allettanti per catturare nuovi clienti. Attenzione, però, le condizioni possono cambiare repentinamente o avere una durata limitata. Verificate, quindi, se la banca si impegna a tenere ferme le condizioni per un certo tempo (solitamente è un anno) e controllate cosa succederà allo scadere del termine. Spesso le offerte vantaggiose che vi presentano quando aprite il conto sono collegate al verificarsi di determinati requisiti. Ad esempio, se non accreditate lo stipendio e domiciliate le bollette, niente vantaggi, oppure sul conto non dovete scendere sotto un certo ammontare.

3 - IL TASSO DI INTERESSE? NON CONTA. Il cliente è generalmente portato a sottovalutare i costi di gestione e a prestare maggiore attenzione al tasso di interesse. Sbagliato. Un conto corrente, con i rendimenti attuali, non deve essere considerato una forma di investimento. Il capitale deve restare in banca per garantirvi liquidità, per far fronte alle spese mensili e in attesa di decidere che fare dei vostri soldi. Sia chiaro, però, che non vi arricchirete mai lasciando i vostri risparmi sul conto. Proprio per questo il tasso di interesse non deve essere considerato il parametro principale per valutare la convenienza di un'offerta rispetto all'altra, anche perché i tassi fluttuano continuamente, spesso verso il basso. Dunque bisogna cercare di ridurre al minimo i costi che, in un batter d'occhio, si mangiano quei pochi interessi maturati. E' necessario contrattare, quindi, la riduzione dei costi. La voce più insidiosa e meno visibile nel rapporto tra correntista e banca è la scrittura, ossia la registrazione dell'operazione sul conto corrente. Il cliente, ad esempio, crede di avere il bancomat gratis, non essendoci commissioni. Non appena la cifra è prelevata sul conto, però, parte il costo della scrittura. Ogni riga nell’estratto conto ha un costo.

4 - CONTROLLO A CONSUMO O A PACCHETTO? Nei conti a consumo le spese dipendono dal numero di operazioni effettuate: più operazioni si fanno, più si spende. Invece i conti a pacchetto hanno un canone. I conti a pacchetto si distinguono in conti 'con franchigia', in cui il canone include un numero limitato di operazioni gratuite, e conti 'senza franchigia', in cui è possibile effettuare un numero illimitato di operazioni gratuite. Per chi utilizza molto il conto, più sono le operazioni a forfait e meglio è. Si fa in fretta, infatti, a superare il tetto massimo di operazioni a forfait. Nei conti a pacchetto, verificate nel canone annuale quali e quante operazioni sono incluse e, soprattutto, che succede se superate il tetto previsto. Le operazioni non incluse nel canone, infatti, costano parecchio. Per questo, se utilizzate molto il conto, è consigliabile un canone fisso che include tutto. Se invece fate frequentemente un’operazione e questa non è inserita nel pacchetto, valutate se vi conviene pagare un canone fisso. Attenti, comunque, alle banche che reclamizzano un canone indicando che è 'tutto compreso'. Spesso non è così. I bonifici, ad esempio, sono solitamente esclusi e in alcuni casi sono incluse le sole spese di scrittura o le operazioni fatte on line e fino ad un certo numero. Se invece avete una bassa operatività, ad esempio sul conto corrente accreditate solo la pensione e fate pochi assegni, allora conviene un conto a consumo, nel quale i costi sono direttamente rapportati al numero effettivo delle operazioni realizzate.

5 - MENO SPORTELLO E' MEGLIO. Alcune banche hanno introdotto una commissione per ogni prelievo allo sportello. In tal caso prelevate al bancomat. Online si risparmia sempre, quindi meglio fare le operazioni online piuttosto che allo sportello fa risparmiare. Ad esempio non chiedete l’estratto conto e la lista movimenti allo sportello. Anche i bonifici fateli via internet. Attenti al phishing.

6 - NON ANDATE IN ROSSO. Attenti a non andare in rosso! Se lo fate, parte la mannaia. Oltre a un tasso elevatissimo, sono previste commissioni di istruttoria veloce, in barba ai tentativi di eliminarle.

7 - CHIUDETE I CONTI INUTILIZZATI. Sembra strano ma molti hanno più di un conto, anche se ne utilizzano uno solo.

8 - ESTRATTO CONTO. Cercate di non pagare nemmeno le spese postali. Attivate il servizio internet, potrete controllare gratuitamente il conto ogni volta che vorrete. Se l'estratto conto è sbagliato meglio contestarlo nei tempi fissati dal contratto, solitamente 60 giorni dal ricevimento. L'articolo 1832 del codice civile vi dà comunque diritto di impugnarlo, per errori di scritturazioni o di calcolo, omissioni o duplicazioni (addebiti sbagliati o doppi), entro sei mesi dalla data di ricezione.

9 - CARTA DI CREDITO. Non usate la carta per prelevare, come se fosse un bancomat. Per la banca è come se fosse denaro anticipato e le commissioni sono esagerate. Se vi rubano la carta sono guai. Ogni scusa è buona per considerarvi responsabili dell’accaduto, per incauta custodia. Ma i problemi maggiori si hanno per la comunicazione del furto. Se avviene con ritardo colpevole le conseguenze sono a vostro carico. Segnalate, quindi, l’illecito il prima possibile. Ma come si deve notificare il furto della carta di credito? Fate subito la telefonata al numero verde dell’ente emittente. Cercate di far seguire immediatamente un fax in modo da avere la certezza dell’ora della comunicazione (altrimenti può valere il dettaglio delle chiamate nella bolletta telefonica). Mandate poi una raccomandata a/r di conferma con allegata copia della denuncia fatta alle autorità. In ogni caso, se perdete o vi è sottratta la carta, non disperate di poter recuperare le somme perse.

10 - HOME BANKING. L'home banking consente al cliente di effettuare operazioni bancarie da casa o dall’ufficio, mediante collegamento telematico. Sotto il generico titolo di home banking sono ricompresi sia servizi bancari di internet banking – che implicano una connessione con l’istituto bancario per mezzo di una rete informatica e tramite appositi portali web – che quelli di mobile banking – per i quali l’accesso avviene tramite reti GSM, GPRS e UMTS – come anche il phone banking che permette l’accesso ai servizi bancari per mezzo della rete di telefonia fissa e, solitamente, tramite l’utilizzo di sistemi di Interactive Voice Response o di operatori di call center. La telebanca ha avuto una grandissima diffusione negli ultimi anni anche in Italia".

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