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Reddito di cittadinanza, Tria frena sui tempi

22 giugno 2018 | 16.57
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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"Non so a cosa si riferiva" il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Luigi Di Maio quando ha auspicato l'introduzione del reddito di cittadinanza entro quest'anno, "ma nelle mie discussioni con il ministro non si è mai entrati in questo dettaglio e non mi è stata mai espressa questa idea. Non posso esprimermi né a favore né contro, è una cosa che va vista in questo ambito". Così il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha risposto, in conferenza stampa a Lussemburgo, a chi gli chiedeva se l'auspicio del vicepresidente del Consiglio, che comunque ha spiegato che prima vanno resi efficienti i centri per l'impiego, sia realizzabile o meno.

Tria ha comunque spiegato che si tratta di un provvedimento "importante" per accelerare la modernizzazione dell'economia italiana. "Per il 2018, essenzialmente - ha continuato - i giochi ormai sono quasi fatti, quindi ci muoveremo soprattutto, e dovremo farlo in modo molto rapido, con interventi di riforma strutturale che non hanno costi ma sono importantissime, per esempio per far decollare gli investimenti pubblici".

"Per il 2018 - ha aggiunto - il profilo di finanza pubblica, cioè gli aggregati di finanza pubblica, verranno mantenuti. Non c'è nessuna discussione. Poi quando si parla di reddito di cittadinanza, per prima cosa non commento quando detto da un altro ministro, ma è una misura importante, perché serve a dare stabilità sociale".

"Viene visto - ha proseguito Tria - come un provvedimento di assistenza: io lo vedo come un provvedimento che consente, con stabilità sociale, di andare in modo un po' più deciso verso riconversioni, ristrutturazioni, innovazione tecnologica: il mondo sta cambiando e l'Italia deve seguire la rivoluzione tecnologica e scientifica".

"Questo - ha aggiunto - pone dei problemi di transizione. Schumpeter parlava della distruzione creatrice, ma per la politica il problema è, quando si distrugge, dove si crea? Quindi, per non mettere un freno alla positiva distruzione creatrice, bisogna avere delle forme" di ammortizzazione, quello che "è sempre stato il ruolo del welfare state. Per quanto riguarda il reddito di cittadinanza, è chiaro che per il 2018 bisogna vedere quali sono i provvedimenti che verranno proposti dal ministro competente, come verranno articolati e come verrà distribuito nel tempo".

"Uno può già decidere delle misure oggi - ha concluso - ma quando entreranno in vigore saremo nel bilancio 2019. Dal mio punto di vista, bisogna vedere qual è l'effetto di spesa, o di maggiori entrate, speriamo, quando questo effetto si realizzerà. E' chiaro che si rivendicano giustamente gli obiettivi del governo, ma non è che c'è un diretto impatto sui flussi di entrata o di uscita, e quindi sui saldi di bilancio".

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