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"Infrastrutture inadeguate", allarme Corte dei Conti

15 febbraio 2019 | 12.04
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Il procuratore Avoli: "Rischio crescita gap con altri Paesi Ue"

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"Il nostro Paese non dispone di un patrimonio infrastrutturale adeguato al suo sistema economico e produttivo. Si tratta di una realtà incontrovertibile che incide negativamente anche sulla qualità della vita dei cittadini: i trasporti, la viabilità, le reti di comunicazione, i sistemi portuali, la raccolta e la valorizzazione reddituale dei rifiuti, la sicurezza del lavoro, la manutenzione idrogeologica del territorio sono questi alcuni dei principali settori di sofferenza". Lo sottolinea il procuratore generale della Corte dei Conti, Alberto Avoli in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario al cospetto del capo dello Stato, Sergio Mattarella.

"La mancanza di congrui investimenti al riguardo rischia di accrescere ulteriormente il gap economico e produttivo con gli altri Paesi - aggiunge Avoli - non solo facendo perdere competitività all'Italia ma determinando anche un peggioramento delle condizioni sociali delle comunità". Quindi osserva: "Le procedure di controllo della sicurezza strutturale" delle infrastrutture "sono state in passato e sono tuttora insufficienti al fine di prevenire crolli, come quello verificatosi" a seguito del tragico evento del crollo del Ponte Morandi. Il magistrato contabile cita poi la relazione della Commissione Ispettiva dal Mit, sottolineando che "evidenzia un vistoso difetto di coordinamento tra l'attività del concessionario e le funzioni di vigilanza proprie del concedente e cioè proprie delle strutture del Ministero". Avoli rimarca inoltre la necessità di controlli più stringenti da parte dello Stato, con "apparati tecnici di vigilanza, dei quali la pubblica amministrazione attualmente non dispone a sufficienza".

E sul tema pensioni, con l'introduzione di Quota 100, fa notare come "le recenti disposizioni in materia previdenziale, che facilitano i percorsi di pensionamento del personale, suscitano notevoli preoccupazioni circa le ricadute sulla organizzazione degli uffici per i vuoti negli organici che presumibilmente si apriranno copiosi nel breve termine". "Tali vuoti, tuttavia, costituiscono una occasione unica da non perdere per promuovere il ricambio generazionale nei quadri pubblici - aggiunge Avoli - con l'immissione in ruolo di risorse portatrici di professionalità specifiche, maggiormente aperte all'innovazione dei processi di gestione e al corretto utilizzo delle tecnologie".

Il procuratore generale affronta poi il capitolo frodi comunitari, sottolineando che "nel corso del 2018 l'importo recuperato da accertamenti patrimoniali per il periodo 2014-2018 e' stato pari a 323.728.285 euro, con un incremento del 26,9% rispetto al periodo 2013-2017 (euro 272.890.900,43)". "Tale dato potrebbe apparire ancora più rilevante ove si pensi che le sentenze di condanna da portare in esecuzione - spiega Avoli- riguardano nella maggior parte dei casi il settore delle frodi comunitarie, perpetrate attraverso l'indebito utilizzo dei contributi pubblici".

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