cerca CERCA
Sabato 27 Aprile 2024
Aggiornato: 07:03
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

25 giugno 2014 | 10.00
LETTURA: 7 minuti

Sui giornali in edicola il giudizio sull’Italia di Olli Rehn, commissario europeo uscente per gli affari economici che parla con il ‘Corriere della Sera’, e un’intervista de ‘La Repubblica’ al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Luca Lotti, che oggi firmerà il decreto sul Fondo straordinario per l’ editoria (120 milioni di euro in tre anni).

Rassegna stampa: il lavoro nei quotidiani di oggi

“L’Italia ha fatto molti passi avanti, in questi anni, per il consolidamento dei suoi bilanci. Ma il problema del suo debito pubblico è davvero rilevante. Quindi credo che la cosa migliore per il governo italiano, ora, sarebbe continuare nell’opera di consolidamento: non eccessiva, non troppo aggressiva, ma consistente con l’obiettivo a medio termine che il Paese si è dato”. Olli Rehn commissario europeo agli Affari economici e monetari per 5 anni parla così con ‘Il Corriere della Sera’. “Le raccomandazioni economiche che abbiamo diffuso il 2 giugno, per ogni Paese, insistevano sull’ importanza per l’ Italia di centrare i suoi obiettivi di riduzione del debito pubblico. Il vostro Paese dovrebbe perciò realizzare un significativo balzo in avanti, partendo dal progresso sostenibile su cui è già avviato”, aggiunge.

Il ministro della Pa Marianna Madia parla con ‘Il Corriere della Sera’ della riforma e dice: “Tutti i gruppi che vengono toccati da una riforma ti raccontano le motivazioni per cui sarebbe meglio non farla”. E dei magistrati e militari che sono gli unici per i quali il trattenimento in servizio, cioè la possibilità di restare al lavoro dopo aver raggiunto l’ età della pensione, non finirà ad ottobre di quest’anno ma alla fine del 2015 dice: “È una deroga ragionevole, che non avvilisce il principio ma che consente di avviare il ricambio generazionale in maniera costruttiva e non distruttiva”. Dopo il cdm, il governo aveva detto che cancellare il trattenimento in servizio avrebbe liberato 15 mila posti per i giovani. Ma con queste modifiche potrebbero essere di meno. “Ho sempre parlato di un numero variabile tra 10 mila e 15 mila -osserva Madia-. Ed è impossibile dare una cifra precisa. Resta il fatto che con la cancellazione del trattenimento in servizio ed una maggiore flessibilità del turn over c’è un’ inversione di tendenza: rompiamo alcune rendite di posizione e diamo un’ opportunità a chi in questi anni ne ha avute pochissime”.

Immunità alla Consulta? “No, se non a condizioni molto precise”, dice Massimo Luciani, costituzionalista della Sapienza, a ‘La Repubblica’ . Luciani non è d’accordo ad affidare alla Corte la “patata bollente” dell’ immunità. “Già ora -spiega- la Corte ha l’ultima parola sull’ insindacabilità dei parlamentari. Ma questa dev’essere sollecitata dal ricorso del giudice che non è convinto della decisione delle Camere. Ed è guidata da precisi parametri costituzionali, perché l’articolo 68 dice che le opinioni insindacabili sono quelle nell’esercizio delle funzioni e la Corte controlla proprio questo”.

“Dobbiamo dare un’ occasione ai giovani, rompere il soffitto di cristallo che ha impedito loro di entrare nel mondo del lavoro”. Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, firmerà oggi il decreto della Presidenza del Consiglio sul Fondo straordinario per l’ editoria (120 milioni di euro in tre anni). Di questo parla con ‘La Repubblica’. “Aiutiamo le aziende con i pre-prensionamenti in un momento di crisi profonda del settore ma le sfidiamo a fare di più sul fronte dell’occupazione”, dice il sottosegretario con delega all’ editoria. Per la prima volta il decreto prevede il vincolo delle assunzioni per le imprese editoriali che accedono ai soldi pubblici: ogni 3 pre-pensionati ci dovrà essere un neoassunto. “È una sfida che lanciamo agli editori. Finora il fondo forse era troppo sbilanciato a loro favore”. E se la regola non viene rispettata, si chiude il rubinetto dei soldi pubblici. C’ è una stima sui possibili neoassunti nei giornali? “Abbiamo fatto dei calcoli sulla base dei dati dell’ Inpgi, l’ istituto di previdenza dei giornalisti. Alla fine del 2014 stimiamo 300 assunzioni”. “Circa 1000 entro il triennio di validità del decreto. Abbiamo bisogno di un piccolo Jobs Act anche nel mondo dell’ editoria. Il nostro è un esempio che spero possa essere utile al tema complessivo e più ampio del mondo del lavoro. Ovviamente, prepensionamenti e nuovi contratti devono avere tempi contestuali. Nel decreto si dice anche che se un’ azienda editoriale pre-pensiona con fondi pubblici un giornalista, questo non può essere poi riassunto con un contratto di collaborazione. Anche così si cambia verso con il passato”.

Carlo Salvatori, oggi presidente di Lazard Italia, ha ricoperto incarichi di vertice nei principali gruppi bancari e assicurativi italiani. Da luglio dello scorso anno guida l’ Unione cristiana imprenditori e dirigenti (Ucid) di Milano. Oggi, come presidente, lancerà il nuovo Manifesto redatto dal Consiglio direttivo della sezione e ad ‘Avvenire’ dice: “La speranza cristiana fonte di slancio per intraprendere”. “Come cristiani -avverte- abbiamo una marcia in più, perché la speranza nasce dalla fede. È un dono che abbiamo ricevuto e lo è in particolare oggi: permette di guardare al futuro e non rimanere incastrati nel passato. Dice Papa Francesco: ‘Occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi”.

“La necessità e l’urgenza di riformare il sistema degli appalti in Italia, con il fine di scongiurare la corruzione, lo sperpero di denaro pubblico e di aumentare la qualità delle opere non richiede ingegnerie normative bensì un vero sforzo di semplificazione e innovazione”, scrive Leopoldo Freyre presidente dell’Ordine degli Architetti sul ‘Sole 24 Ore’. “Una piattaforma unica e virtuale per gli appalti sarebbe un ottimo sistema per verificare e selezionare, rimandando al mittente le gare improbabili, sbagliate o addirittura truffaldine. Il sistema avrebbe, tra l’ altro, il vantaggio di usare regole uguali per tutti e su tutto il territorio nazionale, evitando il noto delirio dell’ interpretazione normativa che fa sì che per lo stesso tipo di opera pubblica si usino regole e prescrizioni differenti a seconda della geografia dei Rup”, aggiunge.

L’economista Giacomo Vaciago scrive sul ‘Sole 24 Ore’: “Il voto europeo del 25 maggio non ha registrato soltanto il successo degli euroscettici, ma anche il successo (non solo in Italia) di chi vuole un’ Europa migliore: l’ Europa che ci era stata promessa. Ed è per questo che la ‘stabilità flessibile’ (un bellissimo ossimoro) di cui oggi si parla, non basta. Gli euroscettici hanno dalla loro l’ esperienza degli ultimi quindici anni, da quando i Paesi dell’Eurozona crescono meno di prima, e meno degli altri Paesi che hanno conservato la loro moneta. Una risposta a questa sfida deve quindi essere di grande ambizione, anche se poi sarà realizzata solo gradualmente. E noi abbiamo il dovere (non solo la fortuna) di poterlo fare , nel semestre che dal primo luglio prossimo vedrà il nostro Governo (attenzione : non solo il Presidente Renzi) al governo dell’ Unione. Assieme - e certo non contro - a tutti gli altri organi della barocca Europa che abbiamo creato, e cioè: il Presidente dell’ Europarlamento; il Presidente del Consiglio europeo, il Presidente della Commissione”.

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza