'Ma una riforma di per sè non produce occupazione'.
"Tutti i decreti attuativi del Jobs Act si indirizzano verso una maggiore flessibilità e regolarità del lavoro. Ora abbiamo una maggiore flessibilità in ingresso e ci auguriamo che il superamento dell'art. 18 rappresenti anche maggiore flessibilità in uscita, non perché le imprese debbano licenziare, ma perché, prevedendo contratti a tutele crescenti, si crei uno snodo con cui si facilitano le uscite ma anche gli ingressi". Lo dichiara a Labitalia Rosario Altieri, presidente di Alleanza delle cooperative.
"La riforma del mercato del lavoro -precisa Altieri- di per sè non produce nuova occupazione". E il settore cooperativo, anche in questi anni di crisi profonda, ha fatto la sua parte. "Nel periodo 2008-2012 -ricorda il presidente di Alleanza Cooperative- mentre tutte le altre forme d'impresa hanno ridotto l'occupazione, l'occupazione è cresciuta annualmente del 2% anche in questo caso abbiamo dimostrato di saper svolgere un ruolo anticiclico".
"Gran parte dell'occupazione nelle nostre imprese -aggiunge Altieri- è fatta di giovani e donne: nel sociale oltre il 50% degli occupati sono giovani e, complessivamente, oltre il 52% degli occupati sono donne. Una risposta a fasce deboli che faticano a entrare nel mondo del lavoro".