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Facebook

Spalle al muro

21 marzo 2018 | 10.34
LETTURA: 3 minuti

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP

Rivelazioni, accuse, dubbi. Rischia di travolgere Facebook lo scandalo dei milioni di profili del social sottratti e utilizzati a scopi elettorali dalla società di consulenza Cambridge Analytica. Il Congresso Usa, il Parlamento di Londra e Bruxelles chiedono conto all'azienda di quanto accaduto mentre il titolo crolla in Borsa. Tutti sembrano voltare le spalle a Facebook dopo che il caso ha messo sotto i riflettori il rischio privacy per gli utenti di tutto il mondo, l'altra faccia del social più popolare di sempre, il suo lato oscuro.

Isolato e messo sotto accusa, il numero uno di Facebook Mark Zuckerberg resta in silenzio tra lo stupore di tutti. Forse tramortito e sconvolto dallo scandalo, forse in attesa che il quadro delle responsabilità diventi più nitido. La posizione dell'azienda è spiegata in una nota in cui si riferisce che tutto lo staff è impegnato giorno e notte per fare chiarezza. "L'intera azienda è indignata, siamo stati ingannati", si legge nel comunicato in cui Facebook promette che prenderà tutte le contromisure necessarie per proteggere i dati dei propri utenti.

Lo scandalo però si allarga ogni giorno di più con nuove rivelazioni. E' di oggi la notizia secondo cui Steve Bannon, l'ex stratega di Donald Trump, avrebbe supervisionato la raccolta di dati da Facebook di Cambridge Analytica per costruire profili dettagliati di milioni di elettori americani. A rivelarlo in un'intervista al 'Washington Post' è Christopher Wylie, ex dipendente della società di analisi. Secondo la talpa che ha fatto scoppiare il caso, Bannon avrebbe contribuito, tre anni prima di lavorare per Trump, a lanciare Cambridge Analytica con il sostegno finanziario della ricca famiglia Mercer all'interno di un più ampio progetto volto a creare una base populista.

Altri particolari sul caso potrebbero emergere a breve dal momento che Wylie ha detto di voler testimoniare al Congresso americano. Intanto, cominciano a cadere le prime teste. Alexander Nix, il chief executive officer di Cambridge Analytica, è stato sospeso "con effetto immediato". Ma a quanto pare siamo solo all'inizio. Facebook dovrà ora provare a non farsi inghiottire dallo scandalo e a superare la bufera. Tutti gli occhi sono puntati su Mark Zuckerberg.

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