Il Teatro alla Scala omaggia Giorgio Armani con una mostra

Allo stilista è dedicata l'inaugurazione della stagione di balletto 2025/2026 e un'esposizione al Ridotto dei Palci visitabile dal 18 dicembre al 13 gennaio

Giorgio Armani al Teatro alla Scala
Giorgio Armani al Teatro alla Scala
17 dicembre 2025 | 15.31
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Il Teatro alla Scala dedica a Giorgio Armani l’inaugurazione della stagione di balletto 2025/2026, che si apre il 18 dicembre con 'La Bella addormentata' e una mostra al Ridotto dei Palchi dal 18 dicembre al 13 gennaio. Omaggio a un creatore che ha contribuito a disegnare l’identità della Città di Milano e proiettarla nel mondo, ma anche testimonianza di una collaborazione che ha attraversato i decenni e che le immagini di questa mostra ci permettono di ripercorrere. È il 1980 quando Claudio Abbado propone una serata novecentesca in cui campeggia Erwartung di Schönberg. Sul palcoscenico si proiettano i disegni originali del compositore e il soprano Janos Martin indossa un abbagliante abito bianco, firmato da Giorgio Armani.

Nel 1994 Giuseppe Sinopoli dirige Elektra di Richard Strauss con la regia di Luca Ronconi e le scene di Gae Aulenti. Gli abitanti del palazzo degli Atridi vestono i costumi barbarici e favolosi di Giovanna Buzzi, ma per i personaggi di Oreste e del precettore regista e costumista chiedono a contrasto abiti sartoriali e contemporanei ad Armani, il cui segno meglio di ogni altro sembra incarnare l’eleganza di una civiltà più avanzata. La scelta viene ripresa l’anno seguente da Alfredo Arias e dalla costumista Françoise Tournafond per la storica produzione dei Contes d’Hoffmann di Offenbach diretta da Riccardo Chailly: Armani veste il solo protagonista, la cui realtà di uomo di oggi si staglia su una galleria di ambienti e situazioni oniriche e sovrannaturali. Oltre la scena la platea: anno dopo anno Armani si afferma tra i marchi preferiti per le grandi serate interpretando un’idea molto ambrosiana di eleganza raffinata ma refrattaria al chiasso e all’ostentazione.

Nel 1997 il Teatro alla Scala si costituisce in Fondazione di diritto privato e il signor Armani si distingue tra i primi sostenitori. Anni dopo, nel 2020, quando l’infuriare della pandemia costringe il Teatro a sostituire l’inaugurazione della Stagione in Teatro con il gala televisivo “…a riveder le stelle” diretto ancora da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore, la Scala chiede ai principali protagonisti della moda italiana di contribuire con i loro abiti, con il coordinamento del costumista Gianluca Falaschi. Armani non veste solo star del canto come Lisette Oropesa, Marianne Crebassa, Kristīne Opolais e Vittorio Grigolo, ma anche una nuova generazione emergente di primi ballerini: una generosità che diventerà consuetudine nei 7 dicembre successivi, cui i ballerini sempre più affermati assistono come fotografatissimi ospiti.

Al termine dell’emergenza sanitaria Armani accompagna la Scala e la città nei primi passi del ritorno alla vita attraverso un immenso poster in via Broletto con la scritta “Ben tornata!” e uno spettacolare allestimento floreale per il 7 dicembre 2021, cui si aggiunge il ritorno in qualità di Fondatore Sostenitore. Inoltre, dal 2023, Giorgio Armani diviene Honorary Member della 'Teatro alla Scala Association of America'.

Un legame che conta ormai 45 anni, le cui radici affondano in un terreno di valori condivisi ma soprattutto nella comune vocazione a interpretare e rispecchiare il volto in perenne evoluzione di una città. Milano è il vero nodo che unisce Giorgio Armani e il Teatro alla Scala. La mostra è visibile al Ridotto dei Palchi dal 18 dicembre al 13 gennaio, periodo in cui è in scena il balletto 'La Bella addormentata'.

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