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Mostra Venezia, Telese presenta 'Stato di Grazia' su Ambrogio Crespi. E lui: "Oggi rinasco"

06 settembre 2023 | 19.15
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Lungo applauso e standing ovation per il docufilm

Ambrogio Crespi (Foto Adnkronos)
Ambrogio Crespi (Foto Adnkronos)

"Una cosa è certa: oggi sono rinato. E questo grazie a chi mi ha sostenuto, alla mia famiglia che amo, a tutti voi che siete presenti e alla giustizia e ai giudici, perché ricordatevelo sempre: bisogna credere nella giustizia, se no facciamo il gioco della criminalità". Ambrogio Crespi si commuove parlando con l'Adnkronos alla presentazione del film 'Stato di Grazia', diretto da Luca Telese e proiettato oggi ufficialmente per la prima volta al Lido. La pellicola racconta la incredibile vicissitudine giudiziaria capitata al regista antimafia, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa e oggi libero dopo l'intervento di un atto storico, ovvero la Grazia parziale concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

"Oggi c’è molta emozione - dice all'AdnKronos il regista Luca Telese -. Ci abbiamo lavorato con scrupolo e rigore e penso che ci sia un grande messaggio di speranza: che ci possa essere un quarto grado di giudizio in Italia, che è quello della libertà, dell'intelligenza e della voglia di non arrendersi". Il film si sviluppa attraverso le parole e gli sguardi di Ambrogio Crespi, della sua famiglia e dei suoi amici, ma anche di figure simbolo della lotta alle mafie, come Sergio De Caprio, il 'Capitano Ultimo' che arrestò Totò Riina, e Benedetto Zoccola, testimone di giustizia. Accanto a loro anche figure istituzionali quali Edi Rama, Primo Ministro dell'Albania, Sergio D'Elia, segretario di 'Nessuno Tocchi Caino', Francesco Storace e Sandro Gozi; giornalisti come Gian Marco Chiocci, direttore del Tg1, e Peter Gomez, direttore de Il Fatto Quotidiano; giudici, avvocati e i direttori delle carceri di San Vittore e Opera.

Tra i protagonisti della pellicola anche il premier albanese Edi Rama. "Un privilegio e un onore - ha spiegato dopo la proiezione -. Sembra un film americano, ma ciò che è incredibile è che non è un film, ma una storia di vita. È un film che va oltre la storia di Ambrogio e oltre il dramma personale, e deve essere visto da tutti quelli che si occupano di fare giustizia perché incarna l'ideale stesso della giustizia. Perché è la giustizia stessa che ha fatto il miracolo". Colpito anche il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi, presente in rappresentanza delle istituzioni: "È un film di denuncia sociale che pone degli interrogativi inquietanti - ha detto Mazzi -. Vederlo è uno choc emozionale, ho provato rabbia, furia, e poi quando è intervenuta la magistrata c’è stata una catarsi bella e positiva. Un interrogativo fra tutti: forse questo era un errore che la giustizia non si poteva permettere". (dall'inviata Ilaria Floris)

Un lungo e caloroso applauso e una standing ovation ha salutato alla Mostra di Venezia il film 'Stato di Grazia', diretto da Luca Telese, che racconta la vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi. Il docufilm, prodotto da Proger Smart Communication (PSC) e Alfio Bardolla Training Group (ABTG) con la regia di Luca Telese, racconta la straordinaria storia di Ambrogio Crespi e della sua famiglia: da regista antimafia a uomo condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il buio dei lunghi mesi di carcere interrotto da un atto storico e unico nel suo genere, la Grazia concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Un cammino che ha saputo trasformare una tragedia in un piccolo miracolo, un capolavoro fatto di forza, amore, di famiglia e amici, di vita, di resilienza, ma anche di paura, di senso di impotenza.

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