
L'artista, ospite del vodcast dell'Adnkronos, è in tour con lo spettacolo 'C'era una volta Favole italiane'
Un viaggio teatrale e musicale per approfondire, con riflessioni semiserie, la celebre raccolta di fiabe operata da Italo Calvino. È questo il cuore di 'C'era una volta Favole italiane', il nuovo spettacolo di e con Max Paiella, scritto insieme a Marcello Teodonio. L'artista poliedrico è stato ospite del nuovo episodio del vodcast dell'Adnkronos, disponibile in versione integrale sul sito www.adnkronos.com e sul canale YouTube dell'Adnkronos. Nota voce del 'Ruggito del Coniglio' di Radio2, Paiella è attualmente in tour con uno spettacolo che attraversa i luoghi e i dialetti delle favole italiane. Lo spettacolo farà tappa al Teatro Dehon di Bologna domenica 19 ottobre, approderà a Roma presso lo Spazio Diamante dal 30 ottobre al 2 novembre e sarà al Teatro Manzoni di Calenzano il 15 novembre.
L'interesse per le fiabe, spiega Paiella, nasce da un'idea semplice ma profonda: "La storia stessa dell'essere umano è una fiaba a cui abbiamo sempre cercato di dare un senso". Per l'artista, le fiabe hanno un valore moralizzante fondamentale: aiutare i bambini a riconoscere la natura dell'adulto, a capire "come ci si riduce", preparandoli alle problematiche della vita. Citando Jannacci, Paiella sottolinea che "il senso della vita è che tu gli devi dare un senso", e le fiabe hanno proprio questo compito. Partendo dal lavoro di Calvino, lo spettacolo esplora un'eredità di storie regionali dalla forza universale, il cui prototipo si ritrova in tutta Europa. "Non si sa quando sono nate né chi le abbia scritto, e questa è la loro forza", riflette Paiella, evidenziando come la fiaba, a differenza del cinema o delle serie tv, lasci al pubblico una totale libertà di immaginazione.
In questo viaggio, la musica non è un semplice accompagnamento, ma il motore stesso della narrazione. "La musica è la più potente delle arti" , afferma Paiella, "la più sottile, la più occulta e, nel bene e nel male, la più manipolatrice". Questa poliedricità – musicista, illustratore, attore, autore – è il frutto di una dichiarata "irrequietezza artistica" . "Mi annoio subito, devo cambiare continuamente", ammette. Eppure, c'è un punto fermo: "Suonare. La musica è la cosa più forte". E se dovesse scrivere una favola su se stesso, quale sarebbe la morale? Paiella la riassume con una sintesi tra filosofia e pragmatismo: "Fai quello che ti fa stare bene, sii te stesso". Per poi chiudere con la saggezza fulminante di Woody Allen: "Basta che funzioni".