Willie Peyote: "Sanremo? Ho già dato, 'grazie ma no grazie'"

A dirlo è l'artista torinese all'Adnkronos, intervistato in occasione della presentazione del film su di lui, 'Elegia Sabauda' alla Festa del Cinema di Roma, diretto da Enrico Bisi

Willie Peyote:
16 ottobre 2025 | 18.15
LETTURA: 2 minuti

"Se Sanremo è nei miei piani quest'anno? No, ho già dato". Ad escludere categoricamente all'Adnkronos la sua partecipazione al prossimo festival di Sanremo è Willie Peyote, al secolo Guglielmo Bruno, intervistato in occasione della presentazione, nell'ambito della Festa del Cinema di Roma, del film di Enrico Bisi 'Willie Peyote - Elegia Sabauda', che racconta dieci anni di carriera dell'artista torinese. "Grazie, ma no grazie", scherza l'artista, rincarando la dose con il titolo del brano con il quale ha partecipato a Sanremo 2025.

Il film documentario, che viene proiettato in anteprima stasera alle 20.30 al Teatro Olimpico Acea, come parte della sezione Best Documentary della Festa del Cinema, è un ritratto intimo dell'artista che restituisce un quadro complesso, e senza sconti, della sua arte, della sua personalità e della sua carriera. Non manca la politica, la musica, e la fede calcistica che fa del Torino, per Willie Peyote, ben più di una squadra di calcio. "L’accordo era che ci fosse totale libertà di scelta da parte di Enrico di cosa raccontare, di cosa riprendere e di cosa tenere di ciò che abbiamo fatto insieme -spiega Willie- Ma posso dire che in quello che vedo mi riconosco. C’è della verità, non sono partito con l’idea di essere contento del film, ma so che quello che vedo sono io”.

"Spero che ci siano nel film degli aspetti di Guglielmo che il pubblico non vede, o non conosce, ad esempio il fatto che è molto simpatico-dice sorridendo il regista Enrico Bisi- visto che prendere posizioni scomode porta spesso ad essere percepiti come antipatici e invece non è affatto così”. Uno degli obiettivi era "che questo film fosse anche divertente, che facesse anche ridere, visto che non parliamo di cose importanti o tristi -sottolinea il regista di 'Elegia Sabauda'". Cinematograficamente il film "ha diverse linee narrative, una di queste è l’anno e mezzo che copre il periodo delle riprese, in cui sono accadute molte cose non programmate -dice ancora Enrico Bisi- Si racconta anche la carriera di Willy, dal primo album ufficiale solista più di 10 anni fa, con in mezzo una serie di storie e soprattutto dei racconti di legami umani, di persone che creano cose insieme". Perché "un’altra cosa a cui tenevo molto era provare a restituire il momento della creazione artistica e musicale di un pezzo, tutto il processo che di solito è segreto". (di Ilaria Floris)

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza