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Cinema: Spike Lee, nel mio nuovo film il sangue è un'allegoria

10 dicembre 2014 | 21.43
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Il regista Usa: "E' stato girato in 18 giorni a New York e hanno collaborato molti miei studenti. Mi sono divertito molto". E ha aggiunto: "Il cinema e lo sport sono le mie due grandi passioni ma chiedermi cos'è l'arte per me è come chiedermi cosa sia l'acqua o il sole: fa parte di me"

Spike Lee
Spike Lee

"'Sweet Blood Of Jesus', reinterpretazione di un film del 1977, parla di persone dipendenti dal sangue pur non essendo vampiri, è un'allegoria. Le dipendenze sono tante. Si può dipendere da droga, sesso, soldi, ecc.". Così Spike Lee, a Roma in occasione della IX edizione de 'Il gioco dell'arte', un'iniziativa de 'Il Gioco del Lotto', parla del suo nuovo film.

"E' stato girato a New York in 18 giorni e hanno collaborato molti miei studenti. Mi sono divertito tantissimo", ha sottolineato il regista Usa che ha parlato di famiglia, razzismo, nuove tecnologie e del suo rapporto con lo sport e con l'arte. "Il cinema e lo sport sono le mie due grandi passioni ma chiedermi cos'è l'arte per me è come chiedermi cosa sia l'acqua o il sole: fa parte di me", sottolinea il regista Usa.

Lee racconta del suo rapporto con sua madre che lo 'trascinava' al cinema perché a suo padre non piaceva andarci e perché "voleva che i suoi figli fossero esposti all'arte e non per forza diventassero artisti". Del rapporto con la sua famiglia in generale, del fatto che non lo abbiano mai ostacolato nella sua scelta di diventare regista e di quanto, da quando sia diventato genitore, cerchi di "fare attenzione alle mie reazioni quando i miei figli mi dicono di voler fare qualcosa. Spesso i genitori vogliono che i figli facciano meglio di loro, lavorano molto per offrirgli di più e farli studiare. Ma magari li caricano di responsabilità e li inducono a fare un lavoro che a loro non piace, rendendoli infelici".

Il regista Usa, la tecnologia ci sta distruggendo

"Il denaro non è tutto", sottolinea Spike Lee ammettendo anche di non aver mai pensato di fare film da incassi record alla 'Star Wars'. C'è posto anche per i suoi registi preferiti nel suo intervento: "Ho deciso di fare il regista solo quando ero all'università. E ho cominciato a studiare. Adoro 'Roma città aperta' e 'Il conformista'. Mi piace Rossellini, De Sica e i film del dopoguerra in cui venivano usati passanti. Lo faccio Anche io". E ancora 'Il Padrino 2' di Coppola, i film di Scorsese da 'Toro Scatenato' a 'Mean streets'. "Ai miei studenti, il primo giorno do una lista dei miei 100 film preferiti e noto che spesso quelli più vecchi non li conoscono", sottolinea.

Della tecnologia dice che "ci sta distruggendo. Spesso devo dire ai miei figli quando siamo a tavola di mettere giù il cellulare. E mi capita di veder i miei collaboratori, seduti l'uno di fronte all'altro, mandarsi mail e non parlarsi. E' assurdo", conclude Spike Lee.

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