"Preparare la cantera degli allenatori, come la chiamano gli spagnoli, questo potrebbe essere un progetto recuperabile, lo avevo in mente già in passato". Pensa a un tecnico federale per il dopo Conte sulla panchina azzurra il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ospite ai microfoni di 'Radio anch'io Sport' su RadioUno.
Al momento il numero uno della Federcalcio non fa nomi, negli ultimi giorni si è parlato della soluzione Gigi Di Biagio, ma indica la strada da seguire: "In questo momento sono alle prese con un pensiero: ricordo i grandi risultati delle Nazionale ai mondiali del 1982 e del 2006, negli anni passati abbiamo vinto con la scuola federale costruita con una filosofia diversa da quella dei club, con uno spiccato senso di appartenenza ai colori azzurri".
La Nazionale "non potrà permettersi il lusso dei compensi dati finora -prosegue Tavecchio-. Vedremo, non è solo il presidente federale che decide, ho i miei consiglieri e il mio staff. Il maggior interesse non è quello di Tavecchio, Conte o Di Biagio ma quello della Nazionale". E sull'addio di Conte al termine degli Europei conclude: "Speravo restasse ma sapevo che la scadenza era vicina e l'impegno biennale. Noi nel 2014 abbiamo fatto un contratto biennale con il mister, si sapeva che aveva una validità di due anni, abbiamo fatto una accordo economico con Puma per 4 sperando potesse restare ma l'accordo era di due".
