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Rio 2016, doppio oro per l'Italia: Basile nel judo e Garozzo nel fioretto

08 agosto 2016 | 07.24
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Fabio Basile e Daniele Garozzo (Afp) - AFP
Fabio Basile e Daniele Garozzo (Afp) - AFP

Arrivano le prime medaglie d'oro per l'Italia alle Olimpiadi di Rio. A conquistarle, dopo l'argento di Rossella Fiamingo nella spada e di Tania Cagnotto e Francesca Dallapè nel trampolino sincro 3 metri, sono stati il torinese Fabio Basile e il catanese Daniele Garozzo, saliti sul podio rispettivamente nel judo e nel fioretto.

Storico l'oro del judoka Basile, che ha regalato all'Italia la medaglia numero 200, sconfiggendo nella finale dei 66 kg il coreano An Baul per ippon, facendo scoppiare la sua gioia per un successo tanto atteso. Prima di Basile era stata l'azzurra Odette Giuffrida a conquistare la medaglia d'argento nel judo nella categoria 52 kg, mentre l'oro era andato alla kosovara Majlinda Kelmendi. Per il judo, si tratta della quarta medaglia d'oro olimpica.

"In tanti mi dicevano di smettere, che non sarei mai diventato un campione. Ecco, questa medaglia la dedico anche a loro - esulta Basile dopo la vittoria - La vedete questa medaglia d'oro al collo?". "E stato un anno allucinante - dice l'azzurro, che dedica la medaglia alla sua fidanzata Sofia, judoka come lui, ai genitori e al nonno che non ha mai avuto - Sono riuscito a trasformare la sofferenza e il dolore in armi da usare sul tappeto contro i miei avversari".

"Ho perso mio nonno ancor prima di nascere, il mio primo pensiero è stato per lui - racconta - Avrei voluto che mi vedesse campione olimpico, la sua assenza per me è un grande dolore". Essere nella storia dello sport italiano ha un sapore speciale: "E' un onore per me essere accanto a 199 campioni olimpici. Questa vittoria mi ripaga di tanti sacrifici. So di essere un pò una testa matta ma grazie al judo sono diventato un uomo".

A poca distanza di tempo, è arrivato poi il secondo oro per l'Italia con la vittoria di Daniele Garozzo, re nel fioretto maschile. L'atleta ha messo al collo la medaglia d'oro nella finale del fioretto disputata con lo statunitense Alexander Massialas per 15-11. "Chi se ne frega se non sono stato io a vincere la medaglia d'oro numero 200, godo lo stesso", afferma Garozzo, che ha mancato per poco un traguardo storico per lo sport italiano, ma non l'appuntamento con la storia olimpica.

Il fiorettista di Acireale ha conquistato l'oro numero 201 per l'Italia ai Giochi, il secondo a Rio de Janeiro, circa mezz'ora dopo Basile. "Non ho parole, quando ho visto la lucetta dell'ultima stoccata sono come impazzito...", racconta dopo la vittoria su Massialas, lo stesso che aveva eliminato nei quarti Giorgio Avola in rimonta: "E' una gioia indescrivibile, la tensione e lo stress c'erano ma in pedana ho cercato di non mostrarli", dice ancora l'unico esordiente del gruppo dei fiorettisti azzurri, tifoso della Juventus. "Ora mi concentrerò subito sulla prova a squadre, poi vorrei giocare tanto a calcetto sulle spiagge di Copacabana. L'ho sempre sognato".

Con la vittoria di Garozzo l'Italia porta a casa la medaglia numero 7. Il doppio oro degli azzurri è stata "una giornata record, un'emozione indescrivibile" per Giovanni Malagò, che ha commentato così i suoi primi ori olimpici da presidente del Coni, pubblicando su Twitter una foto nella quale abbraccia Garozzo.

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