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Diritti tv, la serie A va a Sky e Perform

13 giugno 2018 | 12.02
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(Fotogramma)
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Sky e Perform si sono aggiudicati i diritti televisivi della Serie A di calcio per il periodo 2018-2021. Lo ha rivelato in anteprima il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, spiegando che: "I tre pacchetti sono stati assegnati a Sky e Perform, mentre Mediaset non ha presentato nessuna offerta". A chi gli chiedeva poi se le offerte avessero raggiunto il prezzo minimo di 1,1 miliardi indicati dal bando, ha risposto: "Le offerte sono state migliori rispetto a quanto ci aspettavamo".

"Il primo dato molto importante è che Perform è un soggetto internazionale che per la prima volta entra nelle stanze del calcio italiano, con un'offerta molto significativa", ha detto il presidente della Lega serie A di calcio, Gaetano Micciché, al termine dell'assemblea che si è tenuta nella sede milanese di via Rosellini. Per Sky, invece, si tratta di "una conferma: si aggiudica la parte principale dei pacchetti, e quindi delle partite che verranno trasmesse".

Micciché ha sottolineato poi come sia "stato raggiunto un importo superiore ai 973 milioni di euro, circa il 20% in più rispetto all'ultima offerta pervenuta a gennaio". In più, "e questa è un'altra conquista del calcio, siamo riusciti a ottenere una partecipazione rilevante, di circa 100 mln, che vanno ad aggiungersi ai 973 milioni, legati a risultati variabili che faranno sia Sky che Perform, in funzione del numero di abbonati e dei ricavi". In tutto, fanno sapere dalla Lega di A, mettendo insieme domestico venduto oggi, più estero già venduto, più altri contenuti e bonus, si stima un importo vicino al miliardo e mezzo di euro.

"Pensiamo - ha detto infine Micciché - che ci siano già trattative in corso tra Sky e Perform per evitare il doppio abbonamento. Io mi auguro che si riesca ad evitarlo".

Quanto a '90° minuto' "riparte", ha assicurato ancora il presidente della Lega serie A di calcio aggiungendo: "Siamo riusciti a ottenere una maggiore elasticità da parte degli aggiudicatari dei pacchetti per la trasmissione dei contenuti in chiaro", ha spiegato, rivelando inoltre di aver provato a chiamare il direttore generale della Rai, Mario Orfeo, per avvisarlo prima di diffondere la notizia, ma "non mi ha risposto". In ogni caso "anche quest'anno e per i prossimi tre anni '90esimo minuto' andrà di nuovo in onda, dalla domenica in poi, mentre resta confermato l'embargo per il sabato".

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