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Calcio: Tavecchio, sorteggio arbitrale? Io non ho fatto nessuna apertura

Il presidente della Figc ha risposto all’attacco di Marcello Nicchi, numero uno dell’Aia, sull’ipotesi di passare al sorteggio arbitrale dalla prossima stagione: queste decisioni non sono di competenza del presidente, si discuterà in consiglio federale, ma t erremo conto dell’opinione dell’Aia "

Carlo Tavecchio, presidente Figc
Carlo Tavecchio, presidente Figc
12 febbraio 2015 | 18.03
LETTURA: 4 minuti

"Io non ho fatto nessuna apertura, perché queste decisioni non sono di competenza del presidente, si discuterà in consiglio federale, ma terremo conto dell’opinione dell’Aia". Così il presidente della Figc, Carlo Tavecchio ha risposto all’attacco di Marcello Nicchi, numero uno dell’Aia, sull’ipotesi di passare al sorteggio arbitrale dalla prossima stagione. "La risposta di Nicchi? Non capisco. Io non mi sono espresso sulla modalità di gestione delle designazioni arbitrali, io mi sono limitato a dire che l’Aia è uno dei cardini del sistema sportivo italiano e che, qualora e davanti a richieste presentate, saranno valutate nelle sedi opportune. Questo è quanto, tutto il resto non lo capisco""

Sull’accusa di volere la guerra con gli arbitri perché non l’hanno sostenuto in estate, Tavecchio a Radio 24 ha risposto: "Non riesco a vedere cosa c’entra la polemica dell’11 agosto con Albertini. Io il 12 agosto ho finito e non ricordo di essere maggioranza o minoranza. Sono il presidente federale e basta. L’Aia ha ottenuto da questa presidenza cose che non ha ottenuto in 50 anni, uno dei primi provvedimenti è stato il riconoscimento del codice fiscale per tutte le sezioni arbitrali, un’autonomia di ricchezza sul territorio. Abbiamo poi concesso, la possibilità di sanzionare chi ha fatto atti di violenza all’Aia con provvedimenti di natura economica, abbiamo assegnato all’Aia un funzionario specifico per quanto riguarda la ricerca di fondi".

"Io ho chiesto una decurtazione dell’8 per cento, che non è fatta per gli arbitri di serie A e serie B, ho chiesto che si faccia una valutazione sul territorio delle designazioni oltre un certo numero di chilometri", ha poi spiegato Tavecchio, sui tagli in bilancio per gli arbitri: "Riconosco che l’Aia è una fonte di volontariato, però il problema è che ci sono 700 mila partite l’anno. Davanti ad uno studio tecnico della questione, si possono fare dei risparmi. Rispetto ai 25 milioni in meno che ci ha dato il Coni, l’incidenza dell’Aia dovrebbe essere relativa".

"I fondi che noi riceviamo dal Coni, quindi pubblici, sono per la maggior parte attribuiti all’Aia che ha un budget di circa 50 milioni. In un bilancio che ha 161 milioni di entrate, un centro di costo di 61 milioni, 50 milioni di fondi che vengono dallo Stato, necessita di un controllo assoluto", ha proseguito Tavecchio.

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