
Il motore di ricerca blocca i riassunti generati dall’intelligenza artificiale per domande su demenza e Alzheimer riferite all’ex presidente, ma non applica lo stesso filtro a ricerche simili su Biden. Una scelta che solleva interrogativi sulla gestione dei contenuti sensibili e sulla neutralità della piattaforma
Google ha introdotto restrizioni mirate nella funzione di ricerca con intelligenza artificiale, limitando la generazione automatica di riassunti per alcune query che riguardano lo stato mentale di Donald Trump. Quando gli utenti cercano espressioni come “Trump mostra segni di demenza”, il motore non restituisce la consueta panoramica AI ma un messaggio standard: “Nessun AI Overview disponibile per questa ricerca”. La limitazione non si applica soltanto alla modalità classica, ma anche all’“AI mode” completo. In entrambi i casi, al posto di un riassunto generato automaticamente compare una semplice lista di dieci link, senza alcuna sintesi. Il blocco interessa diverse varianti di ricerca che associano il nome dell’ex presidente statunitense a termini come demenza, senilità o Alzheimer.
Ciò che rende la decisione ancora più significativa è la differenza di trattamento rispetto a query analoghe su altri leader politici. Inserendo ad esempio la domanda “Biden mostra segni di demenza” nella modalità AI, la piattaforma fornisce effettivamente un riepilogo, corredato però da un’avvertenza: non esistono diagnosi cliniche o prove pubbliche a supporto. Il tema è particolarmente delicato. Donald Trump e Joe Biden sono i due presidenti più anziani della storia degli Stati Uniti, e la curiosità pubblica sul loro stato di salute mentale è cresciuta negli ultimi anni. Tuttavia, Google sembra aver scelto un approccio prudente nel caso di Trump, probabilmente per evitare rischi legati all’accuratezza delle informazioni o a potenziali conseguenze legali. Non è un dettaglio secondario: di recente, l’azienda è stata condannata a pagare 24,5 milioni di dollari per chiudere una causa relativa alla sospensione dell’account YouTube di Trump.