
Un convegno organizzato dall'Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI) ha riunito istituzioni, imprese e ricerca per delineare la transizione digitale e sostenibile del settore
Si è concluso ieri il convegno "Innovazione e Agritech: istituzioni e imprese a confronto", un evento di rilievo organizzato dall'Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI) presso lo spazio Europe Experience "David Sassoli" a Roma. L'appuntamento, svoltosi dalle ore 9:00 alle 13:00, ha rappresentato un'occasione strategica per un dialogo costruttivo tra istituzioni, il mondo imprenditoriale e quello della ricerca, focalizzandosi sulle sfide e le opportunità che l'innovazione e la sostenibilità presentano per il settore agritech.
Il confronto ha esplorato tematiche cruciali quali la digitalizzazione, la sostenibilità e le nuove prospettive di crescita, promuovendo sinergie strategiche e valorizzando le migliori pratiche indispensabili per la transizione del settore agricolo italiano. Un panel di autorevoli rappresentanti del panorama istituzionale, imprenditoriale e accademico ha offerto spunti concreti e visioni lungimiranti per il futuro dell'agritech.
Gabriele Ferrieri, Presidente di ANGI, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa, dichiarando: "Il successo di questo evento conferma l’importanza di creare momenti di dialogo inclusivo per guidare la trasformazione dell’agritech in Italia. ANGI è fiera di aver riunito voci autorevoli che, con le loro visioni e competenze, hanno tracciato un percorso chiaro verso un’agricoltura più innovativa e sostenibile, capace di rispondere alle sfide globali."
Maurizio Martina, Deputy Director-General FAO ed ex Ministro dell’Agricoltura, ha evidenziato il ruolo strategico del settore: "L’agritech è una leva fondamentale per affrontare le sfide globali, dalla sicurezza alimentare alla lotta ai cambiamenti climatici. Questo evento ha dimostrato come la collaborazione tra istituzioni, imprese e ricerca possa generare soluzioni concrete per un’agricoltura innovativa, capace di coniugare produttività e sostenibilità."
Riccardo Di Stefano, Delegato nazionale Confindustria Open Innovation e già Presidente nazionale del gruppo giovani, ha rimarcato il potenziale dell'open innovation: "L’agritech è uno dei settori in cui l’open innovation può dare risultati interessanti: il futuro sono le filiere ibride e aperte e l’agritech è un esempio perfetto, perché coniuga tecnologie, sostenibilità e cura del territorio. L’Italia ha un vantaggio unico in questo settore, grazie alla sua tradizione agroalimentare e alla manifattura avanzata. Il nodo resta il capitale umano: senza competenze specializzate le tecnologie non generano impatto. Inoltre bisogna fornire un supporto specifico alle PMI, vera ossatura del nostro sistema produttivo: troppo spesso l’innovazione resta accessibile solo ai grandi player, va invece democratizzata e resa patrimonio diffuso. Confindustria può essere la cabina di regia che mette a fattor comune imprese, istituzioni, società civile: dalle filiere integrate, puntando sul rapporto scuola-lavoro, fino al sostegno della ricerca applicata. L’agritech è una leva per realizzare obiettivi strategici: valorizzare il capitale umano, trattenere talenti, rilanciare le aree interne. Obiettivi da realizzare insieme."
Paolo Giannelli, Public Affairs & Sustainability Manager di Bayer, ha ribadito l'impegno dell'industria: "Il confronto di oggi ha messo in luce il ruolo cruciale dell’innovazione nel trasformare l’agricoltura in un settore sempre più sostenibile e resiliente. Bayer è orgogliosa di contribuire a questa transizione, promuovendo soluzioni tecnologiche che supportano gli agricoltori e tutelano l’ambiente, in linea con le esigenze di un futuro alimentare sempre più sostenibile."
Anche Domenico Lopriore, Head of Competence Center Open Innovation di Sella, ha sottolineato il contributo del settore finanziario: "Supportiamo le filiere agricole con modelli di open innovation che connettono imprese e startup, integrando strumenti finanziari per accelerare la transizione digitale e generare impatto positivo e misurabile sui territori."
Il dibattito è stato ulteriormente arricchito dagli interventi di numerosi esperti e figure istituzionali, tra cui Carlo Corazza (Direttore degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia), On. Cristina Guarda, On. Stefano Bonaccini e On. Camilla Laureti (tutti membri della Commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale), Roberto Baldassari (DG Comitato Scientifico ANGI), Alessandro Coppola (Direttore della Direzione Trasferimento Tecnologico ENEA), Fabrizio Spada (Direttore Relazioni Istituzionali degli Uffici del Parlamento Europeo in Italia), Sen. Bartolomeo Amidei (Presidente Intergruppo Parlamentare Innovazione), Giovanni Gioia (Presidente dei giovani di Confagricoltura), Enrico Parisi (Delegato Nazionale Coldiretti Giovani Impresa), Raffaella Maria Balestrini (Direttore dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del CNR), Antonello Maruotti (Professore ordinario di statistica presso l’Università LUMSA di Roma), Anna Barra Caracciolo (Dirigente di Ricerca del CNR-IRSA) e Manuel Catalano (Ricercatore unità Soft Robotics for Human Cooperation and Rehabilitation, IIT).