La delegazione iraniana è guidata da Riza Emiri Mukaddem, vice segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale dell'Iran, che già nelle prossime ore incontrerà il presidente Massoud Barzani e altri leader curdi.
Inviati del governo iraniano sono arrivati ieri sera a Erbil, capoluogo della regione semi-autonoma del Kurdistan iracheno. Obiettivo della loro missione - riporta la stampa curda - è favorire un riavvicinamento tra il governo locale e le autorità di Baghdad alla luce delle tensioni degli ultimi mesi.
La delegazione iraniana è guidata da Riza Emiri Mukaddem, vice segretario del Consiglio per la Sicurezza Nazionale dell'Iran, che già nelle prossime ore incontrerà il presidente Massoud Barzani e altri leader curdi.
In una nota diffusa dall'ufficio di Barzani, si evidenza che la delegazione iraniana ha chiesto al leader curdo di svolgere un ruolo attivo nella formazione di un nuovo governo a Baghdad e nel ripristino delle condizioni di sicurezza nel nord del paese, dove da inizio giugno imperversano i miliziani jihadisti dello Stato Islamico (Isil).
Le tensioni tra i curdi e il governo di Nuri al-Maliki sono anzitutto legate alle esportazioni di petrolio dal Kurdistan verso la Turchia attraverso una nuova pipeline. La decisione di Erbil di andare avanti con la vendita di greggio in modo indipendente ha scatenato la reazione di Baghdad.
Un ulteriore inasprimento dei rapporti è avvenuto a seguito dell'avanzata dell'Isil e del conseguente ritiro dell'esercito regolare da alcune città. I peshmerga curdi hanno preso il controllo di Kirkuk e di altre aree delle province di Diyala e Niniveh.
Barzani ha annunciato nelle scorse settimane che queste zone resteranno sotto il controllo curdo, malgrado Maliki ne abbia chiesto il ritiro. Lo scorso 3 luglio, inoltre, Barzani ha chiesto al Parlamento di Erbil di fissare una data per il referendum sull'indipendenza della regione.