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Lavoro: tra welfare e reddito minimo 14 novembre è #sciopero sociale

12 novembre 2014 | 15.26
LETTURA: 4 minuti

Studenti e precari, movimenti e sindacati di base, disoccupati e centri sociali in piazza.

Lavoro: tra welfare e reddito minimo 14 novembre è #sciopero sociale

Ci sarà chi un lavoro non ce l'ha e chi lo sta cercando da mesi disperatamente. Chi pensava di avere un posto 'sicuro' e adesso si ritrova nel vortice della precarietà. Ma anche chi ancora studia e non sa se, e quando, conoscerà il 'mondo del lavoro'. Venerdì 14 novembre, da Nord a Sud, saranno tutti in piazza per il primo #sciopero sociale italiano. Un appuntamento che punta a coinvolgere, nella protesta contro i provvedimenti del governo, oltre al lavoro dipendente, anche 'gli invisibili', e cioè quanti non hanno un'occupazione 'regolare'.

E così, in piazza, si ritroveranno studenti e precari, movimenti e sindacati di base, disoccupati e centri sociali, per protestare contro la crisi e i provvedimenti del governo, dal Jobs act alla legge di stabilità, ma anche per chiedere una nuova politica economica e sociale. 'Saldandosi' anche con lo sciopero generale della Fiom Cgil in programma proprio venerdì. Chiederanno reddito minimo e welfare, tutela dei beni comuni e nuove politiche economiche e sociali.

Un appuntamento che toccherà per 24 ore Roma e Bari, Venezia e Torino, ma anche Taranto, Pisa, Pescara, Bologna, Perugia, Padova, Napoli, Milano, Genova, Firenze, Chieti, Catania. E l'evento sta montando sempre più sul web e sul social network, con l’hashtag #iovoglio. Chi incrocerà le braccia il 14 novembre, infatti, sta postando con questo hashtag audio, video e foto che spiegano perché i singoli utenti prenderanno parte alla mobilitazione. L’invito alla partecipazione allo sciopero sociale passa anche attraverso altri hashtag, come #14n e #scioperosociale.

"Il governo vuole fare le politiche attive per il lavoro -attacca ancora Lutrario- e poi taglia le già esigue risorse per i centri per l'impiego che sono già in condizioni disastrose".

"Saremo in piazza -spiega a Labitalia Guido Lutrario, dell'Usb, che aderisce alla manifestazione- per contestare il Jobs act, una delega in bianco al governo per stravolgere il diritto del lavoro, per arrivare all'obiettivo finale di non dare nessun diritto a tutti quanti. La novità dello #sciopero sociale sta nel voler coinvolgere tutto il mondo che sta al di là del lavoro dipendente, tutto il mondo del precariato e delle false partirte Iva che per lavorare si devono 'mascherare' da imprenditori, per risvegliarsi sempre più poveri".

E in piazza ci saranno anche gli studenti con la 'Rete della conoscenza'. "Gli studenti medi torneranno in piazza il 14 novembre al grido 'Il nostro futuro non è uno slogan', perché siamo stanchi -spiega Danilo Lampis, coordinatore nazionale Uds- di vedere riforme calate dall'alto in nostro nome ma che non rispecchiano in alcun modo i nostri bisogni".

Gli studenti un mese fa salivano sui banchi riproducendo la celebre scena dell''Attimo Fuggente' accompagnati dall'hashtag #entrainscena, e in questi giorni tornano alla ribalta con una nuova 'foto-nomination' che li vede incrociare le braccia e ribaltare il proprio banco per invitare allo sciopero studentesco che si svolgerà nella giornata di #scioperosociale.

"Venerdì bloccheremo -spiega Lampis- il Paese per 24 ore assieme a giovani, precari e sindacati in decine e decine di città d'Italia e incroceremo le proteste dei lavoratori a Milano prima e il 21 a Napoli, nella data dello sciopero Fiom dei territori del Centro-Sud, guardando allo sciopero generale come un momento che deve essere necessariamente di rilancio per tutti quanti rivendicano un'inversione radicale di tendenza rispetto alle politiche del governo".

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