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Trovato morto l'orso M62, era tra gli esemplari "problematici"

30 aprile 2023 | 14.17
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A stabilire le cause del decesso sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie

(Fotogramma)
(Fotogramma)

La carcassa di un orso è stata rinvenuta da un gruppo di escursionisti in una zona impervia tra il lago di Molveno e San Lorenzo Dorsino. Si tratta dell’esemplare M62. L’animale appare in stato di decomposizione. La sua identità è confermata dalle marche auricolari. A stabilire le cause della morte sarà l’istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, al quale sarà consegnato l’esemplare. Il recupero è stato curato dal Corpo forestale trentino.

L'orso M62 era tra gli "esemplari considerati problematici" in Trentino. Nato nel 2018, dal maggio 2021 all’aprile 2022 "l’orso ha mostrato comportamenti particolarmente confidenti per i quali sono risultati adottabili le misure previste dal Pacobace, anche energiche", spiega l’Ispra.

ENPA - "Siamo addolorati, scioccati ed estremamente preoccupati per la morte di M62, uno degli orsi che Maurizio Fugatti aveva condannato a morte nei giorni scorsi", dichiara l’Ente Nazionale Protezione Animali, che prosegue: "Non vorremmo che la campagna di odio e di vendette, una vera caccia alle streghe, scatenata dal presidente della PAT avesse finito per armare la mano dei bracconieri". "M62 era stato condannato a morte - ricorda Enpa – solo perché in passato si era avvicinato alle zone abitate dove era stato attirato dai rifiuti lasciati incustoditi".

L’associazione resta in attesa dell’esame necroscopico sul corpo del povero animale: "Se dovessero emergere responsabilità umane nella morte di M62, Enpa procederà immediatamente per le vie legali", aggiunge l’Ente Nazionale Protezione Animali, che rinnova al presidente della Provincia di Trento "l’appello alla ragionevolezza: ponga fine alla sua personalissima guerra contro gli orsi, e si impegni in modo concreto a favorire la convivenza con i plantigradi e con tutti gli altri selvatici, cambiando passo rispetto alle omissioni degli anni passati".

Nei giorni scorsi Enpa ha presentato al Tavolo convocato presso il ministero dell’Ambiente un pacchetto di 7 proposte che possono contribuire a risolvere ed eliminare eventuali situazioni problematiche con i plantigradi. "Ma dal presidente della PAT non abbiamo avuto alcuna risposta; evidentemente egli non ha altro obiettivo che sterminare gli orsi del Trentino. L’altro grande rischio di questa crudele campagna d’odio - conclude l’associazione – è che la situazione possa sfuggire di mano, inducendo qualcuno a compiere azioni criminose contro gli animali. Azioni che non è escluso possano ripercuotersi anche sulle persone".

BRAMBILLA - "I boschi sono pieni di insidie, anche per gli orsi. L’esame necroscopico chiarirà di che cosa è morto M62, un maschio giovane, di circa 4-5 anni, incluso nell’elenco dei 'condannati a morte' dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti solo perché 'confidente': non aveva mai aggredito nessuno", afferma Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la tutela dell’Ambiente e della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente. "Di certo - prosegue - se la mano e l’intenzione dell’uomo avessero qualcosa a che fare con questa morte, cioè se fossimo davanti ad un atto di bracconaggio, sapremmo bene come inquadrare l’avvenimento: nel clima di paura e di odio creato e alimentato da Fugatti. Il presidente della Provincia ne porterebbe la responsabilità morale. Quanto agli eventuali esecutori materiali, agiremmo in ogni sede perché non restino impuniti”.

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