Se verrà eletto presidente, Donald Trump potrebbe interrompere l'acquisto del petrolio saudita se l'Arabia e altri alleati arabi non dispiegheranno truppe di terra nella lotta allo Stato Islamico o non "rimborseranno in modo sostanziale" gli Stati Uniti per l'impegno militare contro l'organizzazione terroristica che minaccia la loro stabilità. E' quanto ha detto il miliardario newyorkese candidato alla Casa Bianca in un'intervista al New York Times.
"Se l'Arabia Saudita non avesse il manto della protezione americana, non credo che sarebbe ancora in piedi", ha affermato Trump nell'intervista in cui illustra il nocciolo di una politica estera incentrata sui negoziati economici, con cui intende ridare un ruolo centrale agli Stati Uniti. "Non sono un isolazionista, ma sono 'America First'. Da anni ci mancano di rispetto, ci prendono in giro, si approfittano di noi - argomenta il tycoon - così America first vuol dire che non verremo più derubati. Noi saremo amici con tutti, ma nessuno se ne potrà più approfittare". Questa politica vorrà dire che, alla luce dell'interesse non solo nazionale ma anche economico, bisognerà riconsiderare tutte le tradizionali alleanze degli Stati Uniti, da quelle con i paesi moderati del mondo arabo, al Giappone ed alla Corea del Sud, passando dalla Nato che viene considerata "obsoleta".