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Tumori: San Raffaele, troppo sole può causare metastasi melanoma

27 febbraio 2014 | 14.54
LETTURA: 3 minuti

Tumori: San Raffaele, troppo sole può causare metastasi melanoma

Milano, 27 feb. (Adnkronos Salute) - Un'eccessiva esposizione solare può scatenare la diffusione del melanoma causando metastasi, soprattutto ai polmoni. Lo dimostra uno studio pubblicato su 'Nature', condotto da un gruppo di scienziati dell'Irccs San Raffaele di Milano, in collaborazione con colleghi tedeschi. Un lavoro reso possibile da una scoperta messa a segno nei laboratori di via Olgettina 12 anni fa, dal team coordinato da Marco E. Bianchi, professore di biologia molecolare all'università Vita-Salute San Raffaele e vice-direttore della Divisione di genetica e biologia cellulare dell'ospedale. Allora Bianchi e colleghi avevano osservato che una proteina chiamata Hmgb1, soprannominata 'allarmina', viene rilasciata dalle cellule quando muoiono, funzionando quindi da 'Sos' che avverte il sistema immunitario della presenza di cellule morte o fortemente stressate.

Nel nuovo studio, gli scienziati hanno scoperto che quando la pelle viene esposta troppo alla luce solare si arrossa e le cellule, stressate dall''overdose' di raggi Uv, rilasciano allarmina. Quest'ultima richiama dalla circolazione sanguigna i neutrofili, globuli bianchi presenti in gran numero nel sangue con il compito è fronteggiare le infezioni. Ma la 'carica' dei neutrofili può anche causare dei danni all'organismo, come una sorta di fuoco amico. Accade per esempio quando è già presente un melanoma: in questo caso anche le cellule del tumore rilasciano allarmina e richiamano neutrofili, che a loro volta liberano varie molecole tra cui il 'tumor necrosis factor (Tnf) che induce le cellule del melanoma a disseminarsi producendo metastasi. Le metastasi del melanoma spesso invadono i linfonodi vicini, ma possono arrivare anche in organi distanti come il polmone, il fegato, il cervello e le ossa.

"Questo processo, del tutto distinto dall'insorgenza del tumore - precisa Bianchi - spiega come da un melanoma primario si diffondono le metastasi, in particolare quelle verso il polmone. Una scottatura per troppo sole è sempre da evitare - raccomanda il docente - e a maggior ragione se sulla pelle è presente un melanoma poiché, anche se molto piccolo, c'è il rischio di metastasi. Ed è questa tendenza alla migrazione a rendere i melanomi particolarmente pericolosi: se il tumore primario spesso può essere asportato con successo, le metastasi rispondono molto poco alle cure".

L'obiettivo dell'équipe di Bianchi è quella di arrivare allo sviluppo di farmaci in grado di bloccare la proteina Hmgb1: "Se riuscissimo a catturare l'allarmina appena rilasciata dalla pelle irritata dall’insolazione - spiega infatti Bianchi - potremmo bloccare sul nascere le metastasi del melanoma. E forse potremmo bloccare anche le metastasi di altri tumori in altre situazioni in cui è coinvolta l'infiammazione. Questo lavoro è un esempio di una ricerca di base che sta dimostrando importanti ricadute applicative".

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