(Aki) - Se, insomma, la partita delle elezioni comunali per l'Akp e' quasi vinta, secondo lo scrittore non lo e' quella delle presidenziali di agosto, che Erdogan "sogna di vincere". "Ci prepariamo - dice - a un'estate calda". Per ora, il movimento di Gezi Park ha deciso di restare fuori dall'arena e di non costituirsi come forza politica per partecipare alle elezioni. Si tratta, per lo scrittore, di una compagine ampia e variegata, fatta di "lavoratori, studenti, gruppi femministi, gruppi per i diritti dei gay, gruppi musulmani anticapitalisti, gruppi di aleviti, di curdi, di comunisti, di social-democratici".
Tutti loro, "in vista delle prossime elezioni, condividono lo slogan 'No al governo di Erdogan'" e "lavorano nei diversi partiti politici con l'obiettivo di rafforzare ciascuno di loro contro il governo". Difficile prevedere invece se il movimento assumera' una forma diversa in occasione delle elezioni politiche del 2015, cavalcando magari l'onda internazionale dell'antipolitica. "L'agenda politica turca - conclude lo scrittore - cambia troppo in fretta per fare previsioni".