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Tutelare le produzioni agricole della Valle del Sacco, è la richiesta di Slow Food Lazio

28 febbraio 2014 | 16.58
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Tutelare le produzioni agricole della Valle del Sacco, è la richiesta di Slow Food Lazio

Tutelare le produzioni e il futuro dell'attività agricola della Valle del Sacco. La richiesta arriva da Francesca Rocchi, presidente Slow Food Lazio che all'Adnkronos racconta la difficile situazione del territorio laziale, investito da un'emergenza ambientale che in questi anni ha messo in ginocchio il comparto agricolo. Per prima cosa, sottolinea Rocchi, bisogna intervenire sulla produzione che riguarda l'area inquinata. Si tratta "di una situazione tragica: i contadini hanno perso la terra e le loro radici e le aziende che erano lì da secoli si sono trovate a non avere un futuro".

Non esiste quindi "solo un problema che riguarda la produzione diretta bensì anche la vita di queste persone". E' necessario, "creare delle situazioni alternative per ridare una nuova vita a quest produzioni". L'altro grande tema "riguarda la produzione virtuosa, e tutt'ora eccellenze, che sussiste nella parte vicina alla Valle del Sacco" e che non è coinvolta da alcun pericolo.

Su queste produzioni "è importante fare chiarezza affinché chi in quell'area è solamente limitrofo, ma continua a produrre in maniera virtuosa, possa continuare a vivere di agricoltura". La situazione della territorio laziale, dunque, è ancora molto complicata e "la cosa più preoccupante è che le famiglie che ancora vivono nell'area interessata dall'inquinamento si nutrono dei prodotti della zona perché non hanno alternativa e questo è allarmante".

Per questo, sottolinea il presidente di Slow Food Lazio, "chiediamo innanzitutto di creare un'alternativa per questi contadini, magari dando loro la possibilità di coltivare in altre aree che non sono state contaminate, e di offrire a tutti coloro delle aree limitrofe la possibilità accedere ai mercati di vendita diretta".

E' importante sostenere le produzioni della Valle del Sacco "magari anche con una campagna mirata al sostegno dei produttori affinché la gente capisce che esiste un'agricoltura ancora buona, virtuosa, e assolutamente eccellente". "Per noi di Slow Food - aggiunge Rocchi - il racconto della produzione è alla base dell'acquisto e chi acquista non è più consumatore, ma co-produttore perché partecipa attraverso il proprio acquisto alla produzione".

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