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Ucraina, il presidente dei medici: "Vile colpire gli ospedali, stop a ogni violenza"

12 marzo 2022 | 19.12
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"Le notizie degli attacchi stridono fortemente nella Giornata contro le aggressioni ai sanitari", ammonisce Filippo Anelli a capo della Fnomceo

(Afp)
(Afp)

"Colpire gli ospedali è l'azione più vile che ci possa essere anche in una guerra. Significa tradire tutte le convenzioni internazionali sottoscritte da tutti gli Stati. E ancora una volta rivolgo un appello affinché vengano salvaguardati i diritti dei malati e il diritto dei sanitari di poter curare". Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), commenta così all'Adnkronos Salute la notizia dell'ultimo attacco a una struttura sanitaria riferito dalle autorità ucraine, quello che avrebbe danneggiato l'ospedale oncologico di Mykolaiv, nel sud del Paese. L'Organizzazione mondiale della sanità aveva dato come confermati già una ventina di episodi simili.

Mentre in Italia si celebra la prima Giornata contro la violenza verso i sanitari, osserva Anelli, "questi episodi stridono così fortemente e ci invitano a un parallelismo. Credo che anche in una guerra possano essere salvate alcune situazioni e alcune condizioni che sono essenziali: la cura di coloro che soffrono, soprattutto di persone affette da malattie come quelle oncologiche. Tutti ci dobbiamo impegnare per una cultura della non violenza, che è la cultura della pace. Le due cose sono inscindibili".

'Costruire cultura della pace'

"E' avvilente una situazione di questo genere - prosegue Anelli - e andrebbe evitata per la salvaguardia dei malati". Il messaggio che crea una sorta di parallelismo fra ogni forma di violenza che colpisce i sanitari - "che sia nella vita di tutti i giorni, negli ambulatori o nei reparti del Paese, o in situazioni drammatiche come i teatri di guerra, come in Ucraina" - il presidente della Fnomceo lo ha lanciato anche all'evento organizzato oggi a Bari per celebrare la giornata. Un'occasione in cui è stata ribadita l'importanza del fattore culturale, come base per cancellare questo tipo di aggressioni.

"Dobbiamo costruire oggi la cultura della non violenza, la cultura della sicurezza e della solidarietà, tutte premesse fondamentali per una cultura della pace, che non è mai stata così attuale", aveva detto stamattina Anelli che, insieme agli altri medici dell'Ordine di Bari, esibiva una coccarda giallo-azzurra come simbolo di sostegno e in memoria delle vittime ucraine del conflitto.

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