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Ucraina, la cantante ritirata da Eurovision: "Putin come Hitler, fermiamolo o arriverà da voi"

01 marzo 2022 | 17.27
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"Sono orgogliosa di Zelensky, lo sostegno al mille per mille"

Ucraina, la cantante ritirata da Eurovision:

"Putin sta parlando come Hitler e non si fermerà all'Ucraina. Credetemi. Un giorno questo maledetto, spero mai, potrà arrivare a casa vostra. Ecco perché tutti noi ed il mondo intero dobbiamo fermare questo signore. È malato". Alina Pash, una delle più famose cantanti ucraine, ha le idee chiare su cosa sia in gioco nel suo Paese e in un'intervista all'Adnkronos spiega di non avere alcun "rammarico" per aver deciso di non partecipare all'Eurovision Song Contest in programma a Torino, sottolineando come adesso in Ucraina si stia "scrivendo la storia".

Il mese scorso aveva suscitato scalpore la sua decisione di non prendere parte all'evento al quale avrebbe avuto diritto di partecipare in qualità di vincitrice del Vidbir 2022 (una sorta di Sanremo ucraino). Una decisione maturata dopo che i suoi social erano stati inondati dalle accuse di "non essere ucraina". Tutto era nato in seguito alle polemiche scoppiate dopo un viaggio che la cantante aveva fatto in Crimea e che molti nel Paese hanno interpretato come una violazione del regolamento del Vidbir oltre che un "tradimento".

"Mi rammarico solo delle morti dei bambini e delle persone pacifiche, questo è davvero triste. Tutto ciò che riguarda ad esempio il concorso Eurovision non è un qualcosa a cui dobbiamo pensare ora. E soprattutto non mi importa di me. Eurovision sarebbe stata una tappa per diffondere il messaggio che siamo una Nazione forte, ma tutti lo stanno già vedendo", afferma Pash, nata in un piccolo villaggio sui Carpazi nell'Ucraina occidentale e diventata famosa grazie alla versione locale di X Factor.

La cantante si sarebbe dovuta esibire a Torino con il brano 'Shadows of Forgotten Ancestors' una canzone il cui "messaggio principale è che vogliamo la pace, che siamo forti", ma oggi "tutti e in ogni parte del mondo sentono parlare dell'Ucraina e che abbiamo bisogno di un grande aiuto dei governi perché stiamo difendendo la democrazia. Quindi non mi interessa davvero partecipare all'Eurovision: so che la questione principale ora è fermare la guerra di Putin, fermare il suo sistema, perché non è solo per l'Ucraina che stiamo combattendo. Siamo come una porta per l'Europa e dovete capire che se non lo fermeremo, lui non si fermerà".

La cantante dichiara di aver lasciato Kiev appena due giorni prima che la Russia lanciasse l'invasione su larga scala e di trovarsi nell'ovest del Paese, insieme ai genitori e alla nonna. "Ora stiamo aiutando tutte le persone che fuggono a causa della guerra, li stiamo aiutando con tutto ciò che possiamo: dandogli un tetto o cibo perché ci sono momenti in cui le persone non hanno da bere né da mangiare - prosegue - Non si può avere idea di quanto sia doloroso vedere tutti questi bambini nei bunker gelidi. Non riesco a immaginare come possano rimanere lì così a lungo tutti i miei amici, la maggior parte dei quali sono rimasti a Kiev".

Alina Pash evidenzia che il Paese era in qualche modo pronto a un'invasione russa perché "da otto anni ciò stava già succedendo nell'est dell'Ucraina" e ora "tutti stanno prendendo le armi" e mentre "io diffondo informazioni al mondo, mio padre ha in mano una pistola e lo stesso fanno i miei vecchi amici. Stiamo scrivendo la nostra storia".

La cantante lancia quindi un appello ai suoi colleghi russi e bielorussi a prendere le distanze da Putin. "Dite la verità e non abbiate paura", afferma rivolgendosi "agli artisti dei due territori che ci hanno aggredito" e dove alla popolazione "hanno fatto il lavaggio del cervello con la propaganda per anni e anni".

Alina Pash conclude l'intervista esprimendo tutta la sua ammirazione per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Questo signore ha mostrato i suoi attributi al mondo. Ha mostrato quanto al popolo ucraino piaccia la libertà. Siamo un paese democratico e sono orgogliosa di avere un vero uomo come presidente e lo sostengo al mille per mille. Tutti noi -conclude - commettiamo errori nelle nostre vite. Siamo umani, ma questo signore ha dimostrato quanto si può essere coraggiosi ed è un ottimo esempio per tutti noi".

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