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Razzi vicino centrale Zaporizhzhia, scambio accuse tra Russia e Ucraina

07 agosto 2022 | 09.58
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Crescono timori per rischio incendio e fuoriuscita radioattiva da impianto nucleare. Aiea: "No minaccia immediata, situazione stabile"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Crescono i timori per la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia nel sud dell'Ucraina, mentre le truppe della Russia hanno intensificato le offensive sia nella parte meridionale del Paese che in quella orientale. L'azienda energetica ucraina Energoatom, che gestisce l'impianto, ha denunciato un nuovo bombardamento russo ieri sera, nel quale è rimasto ferito un lavoratore. Su Telegram l'azienda ha scritto che è stato colpito con un attacco missilistico un deposito dell'impianto, dove si trovano 174 container con combustibile usato.

Le forze armate russe stanno minando alcune unità della centrale nucleare, denuncia di Andriy Yusov, portavoce della Direzione dell'intelligence presso il ministero della Difesa ucraino, secondo il quale i russi stavano trasportando armi, equipaggiamenti ed esplosivi nell'area attorno alla centrale di Zaporizhzhia. Il sindaco della città di Enerhodar vicino alla centrale, Dmytro Orlov, ha detto che le forze russe stanno nascondendo le loro armi tra le unità del sito nucleare e ha confermato le preoccupazioni sulle mine.

Scambio di accuse tra Russia e Ucraina

Scambio di accuse tra Mosca e Kiev circa l'attacco sulla centrale nucleare di Zaporizhzhya. E' la seconda volta che accade in pochi giorni. Secondo l'amministraztione della città di Enerhodar in mano ai russi, citata dall'agenzia di stampa russa Interfax, è stato l'esercito ucraino a lanciare un missile contro Zaporizhzhya nella notte. Ma l'autorità nucleare ucraina Enerhoatom, invece, accusa i russi di aver colpito il sito nucleare.

Al di là della responsabilità, a essere colpito è stato un impianto di stoccaggio per il combustibile nucleare usato e i sensori per la misurazione delle radiazioni sono stati danneggiati. Enerhoatom ha anche riferito che centinaia di membri dell'equipaggio russo si sono nascosti nei bunker poco prima dell'esplosione.

Su Telegram Yevhen Yevtushenko, il capo dell'amministrazione militare del distretto della vicina Nikopol, ha inoltre riferito che "questa notte circa 60 razzi di tipo 'Grad' sono caduti sugli insediamenti costieri tra Nikopol e Zaporizhzhia, 40 dei quali sul villaggio di Marhanets", sulla sponda nord del fiume Dnipro, a soli 10 km dalla centrale nucleare.

Il rischio di incendio e fuoriuscita radioattiva dovuto al bombardamento della struttura occupata dai russi è stato oggetto di crescente preoccupazione internazionale. "La centrale nucleare di Zaporizhzhia sta operando a rischio di violazione degli standard di radiazioni e protezione antincendio", ha detto ieri Enerhoatom, aggiungendo che rimane "un rischio di fuoriuscita di idrogeno e di dispersione di particelle radioattive".

Aiea

Gli esperti dell'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, hanno definito ''stabile la situazione della sicurezza nucleare'' presso l'impianto, sostenendo che ''non c'è una minaccia immediata''. Le valutazioni preliminari sono state condotte da un team di esperti dopo che ieri il Segretario generale dell'Aiea Rafael Mariano Grossi ha espresso il timore di ''un reale rischio nucleare'' a Zaporizhzhia in seguito alle attività militari russe nel sito.

Dalle valutazioni condivise dagli esperti Aiea via Twitter si legge però che sette pilastri sono stati violati.

L'Aiea ha inoltre ribadito la sua richiesta di poter inviare una squadra alla centrale e ha condannato le azioni militare russe attorno alla centrale e il suo Segretario generale Rafael Mariano Grossi ha parlato di ''rischio molto reale di disastro nucleare''. Mentre il capo degli affari esteri dell'UE Josep Borrell ha affermato che l'Ue condanna "le attività militari della Russia intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia", definendo le azioni di Mosca una "grave e irresponsabile violazione delle norme di sicurezza nucleare".

SALPATE 4 NAVI CON 160MILA TONNELLATE DI GRANO

Altre quattro navi con un carico di cereali sono intanto partite questa mattina dai porti dell'Ucraina sul Mar Nero, nell'ambito dell'accordo sull'esportazione del grano firmato il 22 luglio a Istanbul. Lo hanno affermato funzionari ucraini e turchi spiegando che le quattro navi sono state caricate con oltre 160mila tonnellate di mais e altri prodotti alimentari. Il Centro di coordinamento congiunto (Jcc) a Istanbul, dove lavora personale russo, ucraino, turco e delle Nazioni Unite, ha autorizzato la partenza di cinque nuove navi attraverso il corridoio del Mar Nero: quattro navi in ​​partenza dai porti di Chornomorsk e Odessa che trasportano 161.084 tonnellate di generi alimentari e una in entrata.

SILURATI SEI COMANDANTI RUSSI

"La performance modesta delle Forze armate russe durante l'invasione" dell'Ucraina è costata caramente alla leadership militare russa, risultando nel "licenziamento di almeno sei comandanti". Lo rivela l'intelligence britannica nel suo consueto aggiornamento sull'andamento della guerra, elencando tutti i nomi dei generali rimossi e ricordando poi che le destituzioni si sommano ai dieci generali uccisi sul campo dal 24 febbraio scorso. Tutto questo, secondo l'intelligence di Londra, "ha contribuito alle difficoltà tattiche ed operative" dell'operazione militare speciale russa in Ucraina.

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