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Ucraina-Russia, Nato: "Non mandiamo nostre truppe, no guerra con Mosca"

23 marzo 2022 | 16.25
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Il segretario generale Stoltenberg: "Uso armi chimiche da parte della Russia avrebbe conseguenze di ampia portata"

(Afp)
(Afp)

"Quello che vediamo accadere in Ucraina è estremamente doloroso. Le forze ucraine", grazie anche alla "leadership" del presidente Volodymyr Zelensky "stanno resistendo contro l'invasione russa". E "mi aspetto" che domani i leader dell'Alleanza Atlantica "rafforzino il sostegno" al Paese sotto attacco. "L'adesione dell'Ucraina alla Nato non è in agenda", ma il "sostegno" dell'Alleanza a Kiev "sì". Lo dice il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, presentando il summit dei leader dell'Alleanza che si riunirà domani a Bruxelles.

La Nato, ricorda, "non è parte del conflitto", quindi "non manderà truppe in Ucraina. Dobbiamo capire che è estremamente importante fornire sostegno all'Ucraina", ma anche "impedire che questo conflitto diventi una guerra tra Nato e Russia". Pertanto, ribadisce, "non manderemo soldati in Ucraina".

Al di là della "risposta immediata" all'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, la Nato "impiegherà un po' di tempo per prendere alcune decisioni fondamentali in materia di deterrenza e di difesa". Tra queste, ci sarà "un aumento significativo della presenza sul terreno sul fianco orientale" dell'Alleanza, destinata a durare nel "lungo termine" prevede il segretario generale della Nato, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Bruxelles.

8 BATTAGLIONI MULTINAZIONALI NATO DA BALTICO A MAR NERO - La Nato ha dispiegato "otto battaglioni multinazionali" su tutto il fianco orientale dell'Alleanza, "dal Mar Baltico al Mar Nero". Di questi, "quattro" sono "nuovi" e vengono dispiegati in "Bulgaria, Croazia, Romania e Slovacchia" dice il segretario generale della Nato.

"Questi battaglioni sono già sul posto - aggiunge il segretario generale - diventeranno più integrati e operativi. Sono forze che sono in gran parte già lì". I battlegroups sono formati "per una parte importante" da forze nazionali, cui "contribuiscono gli alleati". Si tratta, spiega, di una "reazione immediata" all'invasione russa dell'Ucraina, che sta "succedendo già ora". Oggi in Europa ci sono circa "centomila soldati americani" in stato di "allerta elevata", dispiegati "principalmente sul versante orientale", oltre a "40mila" soldati di altri Paesi alleati.

ARMI CHIMICHE - L'uso di armi chimiche da parte della Russia in Ucraina "cambierebbe totalmente la natura del conflitto, avrebbe conseguenze di vasta portata e sarebbe assolutamente inaccettabile" dice Stoltenberg.

La Russia, continua, "ha già usato armi chimiche a Salisbury", in Inghilterra, contro l'ex agente russo Sergej Skripal e sua figlia, e ha "facilitato" il regime siriano nell'uso di questo tipo di armi. "Siamo preoccupati e per questo aiuteremo l'Ucraina a proteggersi", dice ancora. "Qualsiasi uso di armi chimiche o biologiche avrebbe conseguenze per i Paesi alleati della Nato" che confinano con l'Ucraina, sottolinea il segretario generale.

NUCLEARE - Inoltre la Russia "deve smetterla con questo tintinnar di sciabole nucleare. E' pericoloso ed è irresponsabile" afferma Stoltenberg, rispondendo a una domanda in conferenza stampa a Bruxelles.

"Abbiamo mandato alla Russia il messaggio chiaro che una guerra nucleare non può essere vinta e che non dovrebbe mai essere combattuta", aggiunge.

La "retorica nucleare" che viene veicolata dai media russi, continua Stoltenberg, "sottolinea la necessità di porre fine alla guerra in Ucraina. Dobbiamo fare il possibile per impedire che la guerra si estenda oltre l'Ucraina, diventando ancora più letale e pericolosa".

IL RUOLO DELLA CINA - La Cina ha dato "sostegno politico" alla Russia che ha invaso l'Ucraina e nella Nato "gli alleati sono preoccupati che possa dare sostegno materiale all'invasione russa" dice Stoltenberg. "Mi aspetto - aggiunge - che i leader chiedano alla Cina di astenersi dal sostenere la guerra condotta dalla Russia e di unirsi al resto del mondo" nel chiedere "la fine immediata della guerra" in Ucraina. Stoltenberg nota infine che Pechino si è già "unita" alla Russia nell'auspicare che la Nato non si allarghi ulteriormente in Europa, ponendosi quindi in contrasto con il "diritto delle nazioni di scegliere la propria strada".

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